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Il latte veneto alla stalla continua a crescere:

+15% nel 2025, ma le aziende restano esposte ai mercati e al clima

Il latte veneto alla stalla continua a crescere:

VENEZIA –Prosegue il trend positivo per il prezzo del latte veneto alla stalla, che conferma la capacità del comparto lattiero-caseario regionale di sostenere il reddito degli allevatori, pur restando esposto alle incognite dei mercati e alle sfide climatiche. I dati pubblicati oggi da Veneto Agricoltura evidenziano come il prezzo medio del latte, già in crescita nel secondo semestre 2024, abbia proseguito la propria ascesa nei primi sei mesi del 2025, attestandosi su valori prossimi ai 60 €/hl (+15%), al netto di Iva e premi.

Lo scorso anno, il prezzo medio annuo si era già fermato a 52,73 €/hl, dopo un incremento costante a partire da giugno, mentre l’inizio del 2025 conferma la tendenza rialzista, in linea con quanto osservato in altri Paesi europei: Irlanda (+23,7%), Belgio (+22,8%), Danimarca (+21,2%), Olanda (+18,8%) e Germania (+18,7%).

“Il mantenimento dei prezzi elevati rappresenta senza dubbio un supporto importante per le stalle venete, che negli anni hanno dovuto affrontare costi pesanti – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Federico Caner. – È una buona notizia, ma non dobbiamo illuderci che basti a risolvere tutti i problemi del settore: le aziende restano esposte alle oscillazioni dei mercati, al clima e all’aumento delle spese quotidiane. Per questo il nostro impegno deve continuare a essere quello di stare al fianco degli allevatori, sostenendo chi investe in qualità, innovazione e benessere animale. Solo così potremo garantire stabilità e futuro al comparto, anche quando i prezzi non saranno favorevoli come oggi”. L’assessore ha evidenziato come le principali incognite per il prosieguo dell’anno riguardino la domanda statunitense, condizionata dai dazi, e le possibili criticità produttive causate dalla calura estiva sulle bovine.

Un indicatore significativo della solidità del sistema regionale è rappresentato dal prezzo medio ponderato del latte conferito dalle cooperative ai soci. Nel 2024 questo valore ha raggiunto i 67 €/hl (Iva e premi produttività inclusi), in aumento del +5,9% rispetto al 2023 e superiore di circa +11 €/hl rispetto alla media rilevata da Ismea per il Veneto. Il dato testimonia la capacità della cooperazione di sostenere i redditi degli allevatori e di recepire rapidamente le variazioni di mercato.

Le province venete presentano variazioni significative nei prezzi medi ponderati. Padova si conferma in testa con 69,49 €/hl, seguita da Treviso (65,25 €/hl) e Belluno (65,04 €/hl). Vicenza e Verona si attestano rispettivamente a 60,74 e 59,55 €/hl, con tutte e tre le province che registrano il prezzo medio ponderato più elevato dal 2010 ad oggi.

Sul fronte della produttività, il settore lattiero-caseario regionale mostra un lieve calo nel primo semestre 2025 (-1,2%), in linea con il trend nazionale (-1,1%). Il numero dei caseifici e delle latterie cooperative è anch’esso in leggera diminuzione: da 30 strutture nel 2023 a 27 nel 2024. La distribuzione territoriale evidenzia come più della metà di queste realtà si concentri tra Vicenza (12) e Belluno (9), mentre le restanti sei strutture si trovano tra Treviso (3), Verona (2) e Padova (1).

Il contesto internazionale appare invece favorevole: l’Unione Europea si è confermata, nel 2024, la prima esportatrice mondiale di formaggi (+2,2% rispetto al 2023). Nei primi cinque mesi del 2025, le esportazioni lattiero-casearie italiane hanno registrato una crescita complessiva del +4,8% in volume e del +15,5% in valore, trainate soprattutto dai formaggi freschi (+5,2% in quantità) e dai Grana (+2,1%).

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