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Fermato dopo dieci anni di latitanza: estradato criminale

La Polizia di Stato di Venezia ha rintracciato in Svizzera un uomo condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e altri gravi reati

Fermato a dieci anni dalla latitanza:  criminale ricercato

VENEZIA - La Polizia di Stato di Venezia ha messo fine alla latitanza di un uomo ricercato da oltre dieci anni, destinatario di un mandato di arresto europeo per gravi reati tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, reati in materia di armi e sostanze stupefacenti, falso documentale e altri delitti. La cattura rappresenta l’esito di un’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Venezia nell’ambito del progetto “Wanted”, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e finalizzato al rintraccio e alla cattura di soggetti latitanti.

Il soggetto, cittadino straniero, era già stato indagato tra il 2004 e il 2005 nell’ambito dell’Operazione “DEBAR” e condannato definitivamente per i reati sopra elencati. Nel novembre 2014, la Procura della Repubblica di Venezia aveva emesso l’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione, disponendo oltre sei anni di reclusione. Dopo l’emissione del provvedimento, l’uomo si era dato alla latitanza abbandonando il territorio italiano, determinando la richiesta internazionale di arresto provvisorio a fini estradizionali da parte della Corte d’Appello di Venezia.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Venezia in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso di localizzare il latitante in territorio svizzero, dove nel frattempo aveva cambiato identità. L’uomo è stato rintracciato e fermato, e successivamente estradato in Italia.

All’arrivo alla frontiera di Ponte Chiasso, i poliziotti della Squadra Mobile lagunare, insieme agli operatori della Polizia di Frontiera, hanno eseguito l’arresto in ottemperanza all’ordine di carcerazione. Il soggetto è stato quindi tradotto presso la casa circondariale di Milano Opera per espiare la pena a lui inflitta.

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