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25.09.2025 - 16:23
VENEZIA - Rapina aggravata ai danni di un anziano, con un bottino di gioielli del valore di circa 20mila euro: è il reato contestato a un 21enne originario della provincia di Napoli, arrestato nel tardo pomeriggio del 23 settembre dai Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia. L’episodio ha avuto come vittima un uomo di 81 anni, raggirato con un inganno crudele e poi aggredito fisicamente.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’anziano era stato contattato telefonicamente da un individuo che si era spacciato per “Comandante dei Carabinieri”. Durante la conversazione, alla vittima era stato riferito che i suoi documenti erano stati trovati all’interno di un’autovettura usata per una rapina in oreficeria. Per escludere qualsiasi coinvolgimento, era stato annunciato l’arrivo a casa sua di un presunto collega per verificare la situazione.
Dopo pochi minuti, alla porta dell’81enne si è presentato il giovane, che, fingendosi carabiniere, ha chiesto di visionare i preziosi custoditi in casa. L’uomo, convinto della buona fede del visitatore, ha mostrato i gioielli, ma il 21enne, con un gesto rapido, se ne è impossessato. L’anziano ha tentato invano di fermarlo e, nella colluttazione, è stato colpito più volte con calci e gomitate. Il rapinatore, in fuga, è caduto dalle scale procurandosi alcune escoriazioni.
La scena non è passata inosservata. Alcuni passanti hanno notato il giovane raggiungere l’imbarcadero ACTV di Giudecca Palanca con il volto insanguinato. Subito è stato contattato il 118, che a sua volta ha avvisato la centrale operativa del 112.
Il pronto intervento dei Carabinieri del Nucleo Natanti ha consentito di rintracciare poco dopo il sospettato. Nel tentativo di depistare i militari, il 21enne ha raccontato di essere stato aggredito da quattro cittadini nordafricani. Una versione che non ha convinto gli operanti, i quali hanno proceduto a perquisizione personale, trovando nello zaino del giovane numerosi gioielli in oro.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di collegare rapidamente il furto subìto dall’anziano con quanto rinvenuto. I preziosi, di grande valore affettivo oltre che economico, sono stati restituiti al legittimo proprietario, che ha espresso profonda gratitudine ai militari per la tempestività dell’intervento.
Dopo le formalità di rito, il 21enne è stato trasferito alla Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia. La vicenda resta ora nelle mani della magistratura: il procedimento penale è in corso e la colpevolezza dell’indagato dovrà essere stabilita solo con sentenza definitiva.
L’Arma dei Carabinieri, nel rendere nota l’operazione, ha rinnovato l’appello alla prudenza, invitando i cittadini a diffidare sempre di telefonate sospette con richieste di denaro o gioielli, anche se provenienti da numeri che appaiono riconducibili all’Arma. Si tratta, spiegano, della tecnica dello “spoofing”, un artificio con cui viene manipolato il numero chiamante per ingannare le vittime. In situazioni simili, è fondamentale rivolgersi immediatamente alla Stazione dei Carabinieri più vicina per segnalare l’accaduto.
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