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Cronaca
25.09.2025 - 11:08
CHIOGGIA -Dieci mesi di pena patteggiati e la sospensione della patente per un anno. È l’esito del procedimento penale a carico dell’autista di Veritas coinvolto nell’incidente costato la vita a Loredano De Bei, 83 anni, investito nel marzo 2024 in piazzetta XX Settembre. La decisione del tribunale, che ha accolto la richiesta di patteggiamento, chiude la fase processuale di primo livello ma non spegne le polemiche sul sistema di raccolta rifiuti nel centro storico di Chioggia.
La tragedia si consumò all’alba, intorno alle 7 del mattino. L’autista, un cinquantenne con trent’anni di servizio alle spalle, stava effettuando una manovra in retromarcia per avvicinarsi ai cassonetti posizionati tra la sede del Comune e un ristorante. Secondo quanto ricostruito, il lavoratore monitorava le immagini della telecamera di bordo quando sentì un colpo: aveva travolto De Bei, che sarebbe sbucato da una recinzione di cantiere. Nonostante l’arresto immediato del mezzo e la chiamata ai soccorsi, l’anziano morì poco dopo. Sul posto intervennero i carabinieri per i rilievi.
Ora, a distanza di un anno e mezzo, la sentenza del tribunale definisce le responsabilità penali con una condanna a dieci mesi e la sospensione della patente. Una vicenda dolorosa che ha lasciato un segno profondo nella comunità e che riporta in primo piano un tema denunciato da tempo: le condizioni di lavoro degli operatori Veritas nelle strette vie del centro storico.
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Sul caso sono intervenuti Fp Cgil,Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel- Rsu Veritas ambiente. “Inaccettabile il continuo rischio per gli autisti – commentano –. Le manovre che devono compiere, spesso in spazi ridotti e tra pedoni, biciclette e turisti, espongono a pericoli enormi sia i lavoratori sia i cittadini. La responsabilità finisce per ricadere sempre e solo sull’operatore”. Da qui la richiesta di un confronto urgente con azienda e istituzioni locali per rivedere radicalmente il sistema di raccolta rifiuti in città.
“Serve un cambio radicale – ribadiscono le organizzazioni sindacali –. Non possiamo continuare a lavorare in contesti dove la sicurezza non è garantita. Chiediamo soluzioni alternative che mettano al primo posto la tutela di chi lavora e della cittadinanza”.
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