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L'appello

Chioggia ricorda Green e sollecita pene per chi maltratta gli animali

Attivisti e cittadini si sono ritrovati in piazzetta Vigo per commemorare il gatto ucciso e sensibilizzare sulla violenza sugli animali

Chioggia ricorda Green e sollecita pene per chi maltratta gli animali

Rizzi: “La legge è vecchia e le pene troppo leggere; serve una mobilitazione nazionale per proteggere gli animali e prevenire ogni forma di violenza”

CHIOGGIA - A oltre un anno dalla tragica scomparsa di Green, il piccolo gatto barbaramente ucciso, la città di Chioggia ha voluto nuovamente far sentire la propria voce. Sabato 27 settembre, alle 18, la piazzetta Vigo è stata il cuore di una manifestazione organizzata dagli attivisti Michela Boccato ed Enrico Rizzi, impegnati da anni nella difesa dei diritti degli animali, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria del micio e denunciare la gravità del gesto che lo aveva portato alla morte.

Green era il gatto di Laura, vittima della violenza cieca e incontrollata dell’allora fidanzato venticinquenne, che non esitò a colpirlo ripetutamente, causando ferite così gravi da condurre l’animale alla morte. La comunità cittadina, raccolta attorno al dolore e alla rabbia per quanto accaduto, ha partecipato alla commemorazione con la determinazione di non lasciare che episodi simili vengano dimenticati o sottovalutati.

Sul palco improvvisato della piazza, Rizzi ha denunciato le carenze della normativa vigente: "Questi episodi di violenza nei confronti degli animali continuano a essere presenti purtroppo in ogni parte d’Italia. L’unico modo che abbiamo, l’unico strumento che lo Stato italiano ci offre, è aumentare le pene che oggi sono veramente basse, se non ridicole". L’attivista ha ricordato come chi maltratta e uccide un animale rischi fino a due anni di reclusione, ma spesso resti a piede libero: "Se sei incensurato, anche se prendi il massimo della pena prevista, rimani purtroppo a piede libero".

Rizzi ha sottolineato con forza che la politica è l’unica via per un cambiamento reale: "Non voglio fare politica perché non è il posto adatto, però è chiaro che la politica in questo caso centra, perché è l’unico strumento che abbiamo. I nostri politici sono gli unici, uomini e donne al Parlamento, al Senato, alla Camera, che possono davvero intervenire e cambiare questa benedetta legge che risale a vent’anni fa".

Il discorso ha toccato anche l’escalation di violenza degli ultimi anni: "Io mi occupo di diritti degli animali da 15 anni, ma negli ultimi due anni veramente si sta assistendo a un’escalation di violenza che ha dell’incredibile. Allora o lo Stato interviene seriamente e inasprisce le pene, oppure continueremo a vedere queste atrocità".

Rizzi ha poi fatto un appello ai cittadini e alle associazioni presenti: "L’unico modo che abbiamo è fare pressione massima sull’attuale governo. Dobbiamo andare in migliaia a Roma davanti al Parlamento. Dobbiamo essere 10.000 persone. Se organizziamo una manifestazione sotto il Parlamento e siamo in 10.000, qualcuno ci ascolterà".

L'attivista ha ricordato anche la connessione tra violenza sugli animali e violenza sugli esseri umani: "Chi è violento con gli animali, domani lo è sulle donne, sui bambini e sui ragazzi. Chi è violento deve andare in galera. Questo non è un paese civile". Rizzi ha raccontato anche episodi recenti di maltrattamenti e incuria, sottolineando l’importanza della denuncia e della mobilitazione collettiva: "Questa ragazza, Laura, ha dimostrato un coraggio immenso. E se riuscite, chiunque, uniamoci tutti e organizziamo una manifestazione seria sotto il Parlamento. Dobbiamo ottenere l’inasprimento delle pene".

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