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COMUNI
29.09.2025 - 06:38
i sindaci Alessandro Aggio e Pierfrancesco Munari
L’aula vota per lasciare Venezia per la provincia del Santo. Munari: “Prendono un granchio”
CAVARZERE/CONA - Colpo di scena nell’assetto amministrativo e politico futuro dei territori di Cavarzere e Cona. Il progetto di fusione, mai concretizzato, su cui da anni dialogano le due amministrazioni comunali, ora rette da Piefrancesco Munari e Alessandro Aggio, vede una battuta di arresto.
Il consiglio comunale di Cona, infatti, nella seduta di venerdì 26, ha approvato la mozione integrata per avviare il percorso di trasferimento del comune di Cona dalla provincia di Venezia a quella di Padova.
La decisione nasce dalla petizione popolare sottoscritta da oltre 500 cittadini e prevede un iter che parte dalla acquisizione dei pareri formali da province e comuni limitrofi; coinvolgimento delle forze politiche regionali; utilizzo della Commissione consiliare per lo statuto anche come commissione paritetica di garanzia; pubblicazione di tutti i documenti sul sito istituzionale; relazioni periodiche al consiglio comunale.
La civica di Cona sottolinea: “Il consiglio comunale ha dato avvio al percorso, ma saranno i cittadini a decidere in via definitiva attraverso un referendum popolare, come previsto dalla Costituzione. La mozione integrata rappresenta il risultato di un confronto costruttivo tra le forze di maggioranza e minoranza, maturato nel pieno rispetto delle istanze espresse dalla comunità locale e orientato alla tutela dell’interesse generale”.
Del tutto contrario all’ipotesi il sindaco di Cavarzere Munari, che sostiene: “Cona prenderebbe un granchio. Bisogna considerare che significherebbe perdere almeno dieci anni per cercare di fare un cambio provincia, passare dalle forche caudine di un referendum, discutere di fusione con un altro comune del padovano che magari non accetta. Quindi in questi dieci anni cadere in un baratro che è sempre più evidente. L’alternativa è fare quello che io sostengo da tempo, ovvero la fusione con il comune di Cavarzere. Se avessimo portato avanti questo progetto, avremmo già ottenuto due milioni all’annoa partire dal 2027 per quindici anni, per un totale di 30 milioni. Ecco, questi due milioni all’anno consentirebbero ai cittadini di Cona e Cavarzere di avere sgravi sulle bollette Tari e di aiutare chi ha bisogno”.
Munari non demorde e spera di convincere l’amministrazione di Cona a cambiare rotta: “Non credo che si siano nemmeno studiati i dati. Non metto in discussione la scelta politica di Cona, ma mi piacerebbe far loro capire che questi soldi potrebbero essere non un vezzo ma la salvezza dei nostri territori”.
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