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veneto
30.09.2025 - 15:49
CHIOGGIA – “Il Presidente Zaia ha ben poco da indignarsi per le parole di Enrico Brignano sui veneti se poi è lui stesso a utilizzare Chioggia come termine dispregiativo”.
Sono le parole del consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello, intervenendo sulla recente polemica che ha acceso il dibattito in Veneto. La vicenda nasce da una battuta pronunciata da Brignano nel salotto di Mara Venier a “Domenica In” su Rai 1, domenica 28 settembre. Il comico romano, ricordando una tappa del suo precedente spettacolo “Sono romano, non è colpa mia” all’Arena di Verona, si è lasciato sfuggire un commento sui veneti definendoli “massa de ’mbriaconi”.
Le parole avevano immediatamente suscitato una vivace reazione sui social dividendo il pubblico tra chi le ha considerate una semplice battuta e chi invece le ha percepite come offensive. Tra quest’ultimi proprio il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che aveva dichiarato: “A me non ha fatto sorridere. Non so se questa si può definire satira. L'ho trovata offensiva nei confronti del veneti”.
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Montanariello, però, definisce la dichiarazione di Zaia una contraddizione evidente: “Non si può pretendere rispetto per i veneti e allo stesso tempo denigrare una città veneta e la sua comunità”.
Il consigiliere Dem, infatti, era tra coloro che hanno fatto “irruzione” a Palazzo Balbi dove Zaia stava tenendo una conferenza stampa.
“Nel corso del nostro intervento per chiedere al presidente di presenziare al voto per bilancio provvisorio - prosegue Montanariello - Zaia, mancando di rispetto a me chiamandomi “Ciosa”, ha mancato di rispetto a tutti i veneti che rappresento in consiglio regionale. Io non considero quell’espressione un insulto, tutt’altro: per me ‘Ciosa’ è un orgoglio, perché sono fiero di appartenere a una comunità e a un territorio meraviglioso.
Il presidente dovrebbe ricordarsi che parole e atteggiamenti hanno un peso, soprattutto quando provengono da chi ricopre il ruolo di massimo rappresentante istituzionale del Veneto.
Chioggia non è e non sarà mai un’offesa. È storia, cultura, lavoro, tradizione e identità. Ed è questo che un presidente dovrebbe valorizzare, non svilire”.
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