Cerca

Cavarzere

Un parco per promuovere la pace

Emozioni alla cerimonia di intitolazione dello spazio verde di via Moro ai martiri delle Foibe

CAVARZERE - Cerimonia solenne per l’intitolazione del parco di via Moro a Cavarzere ai Martiri delle Foibe, in memoria delle vittime istriane, fiumane e dalmate e degli esuli costretti a lasciare la propria terra. Un momento carico di significato, che ha visto la presenza di autorità civili, militari e religiose, delle associazioni d’arma, delle scuole e di tanti cittadini.

“Vogliamo rendere onore a tutte le donne e uomini che, in uno dei capitoli più dolorosi della nostra storia, furono strappati alla vita e agli affetti in nome dell’odio, della violenza e dell’intolleranza - ha dichiarato il sindaco Pierfrancesco Munari -. Per troppo tempo quella memoria è stata sommersa, quasi nascosta. Oggi siamo qui per riaffermare con chiarezza che la Repubblica riconosce il sacrificio di quelle vittime innocenti”.

La cerimonia organizzata dall’assessore Mattia Bernello e dall’assessore all’istruzione Stefania Sommacampagna, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari. “Mai dimenticare: queste due parole devono rimanere scolpite nel nostro cuore, per garantire che le sofferenze del passato non siano vanificate e che, insieme, possiamo costruire un futuro di pace e di unità - ha sottolineato Bernello -. Questo parco è soprattutto per voi ragazzi perché possiate imparare, capire e custodire la memoria attraverso percorsi didattici e pannelli che verranno inaugurati il prossimo anno”.

Alla sua prima uscita il nuovo sindaco dei ragazzi Cloe Gradara: “Sono felice che a questo parco venga dedicato un episodio così tragico ma fondamentale, perché così ogni volta che entreremo qui ci ricorderemo del passato e impareremo a non usare la violenza”.

Presenti l’eurodeputato Paolo Borchia, il consigliere regionale Lucas Pavanetto, il senatore Bartolomeo Amidei ed il sindaco di Cona Alessandro Aggio. Borchia ha ribadito l’importanza di superare le contrapposizioni ideologiche che per decenni hanno reso difficile parlare delle foibe. “Oggi vedo un atteggiamento nuovo, meno polarizzante, e credo sia la strada giusta – ha osservato – perché dare giustizia a chi ha sofferto significa rafforzare la nostra coscienza civile”.

Significativo anche l’intervento del comitato 10 febbraio, che ha ricordato Norma Cossetto e tre cittadini di Cavarzere infoibati tra il 1943 e il 1947: Nassaro Dino di Rinaldo, Nonato Ferruccio di Giovanni e Tagliati Antonio di Giovanni. “La verità – ha sottolineato il rappresentante Nicola Pecchie – non si può seppellire sotto la terra, prima o poi riaffiora. Oggi riaffiora qui a Cavarzere con un gesto di memoria e di dignità”.

Aldo Duiella, nato a Zara (Dalmazia) da una famiglia zaratina-italiana che lottò per riuscire a mantenere la cittadinanza italiana, ha ricordato la persecuzione della sua famiglia, la difficoltà di essere accettato dalla sua stessa patria, l’Italia, e la necessità che questa triste pagina di storia non debba più ripetersi.

Intitolare i giardini ai martiri delle Foibe – ha concluso Munari – significa assumersi l’impegno di custodire il ricordo per costruire una società più giusta, rispettosa e inclusiva. Questi giardini dovranno essere un luogo di pace, di convivenza e di speranza”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400