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Cavarzere
03.10.2025 - 14:05
CAVARZERE – Una lettera aperta e molto diretta, quella firmata da Giuseppe Bergantin, segretario dello SPI/CGIL di Cavarzere e Cona, indirizzata al sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari. Al centro della lettera, le dichiarazioni del primo cittadino dei giorni scorsi sulla Sumud Flottilla, la missione umanitaria diretta verso Gaza e le manifestazioni/scioperi esplose in questi giorni dopo il loro fermo- e arresto - a poche miglia dalle coste di Gaza, da parte dell'esercito israeliano.
“Ho letto con stupore le sue dichiarazioni – scrive Bergantin –. Conoscendo il suo garbo ed equilibrio, ho fatto fatica a riconoscerle come sue. Sinceramente le trovo di una rozzezza e volgarità che non le fanno onore e che contrastano con la capacità, da lei dimostrata in tante occasioni pubbliche, di saper interpretare, pur nella diversità delle convinzioni politiche e ideali, i sentimenti dei cittadini che rappresenta”.
Il sindacalista non usa mezzi termini, parlando non soltanto di una “caduta di stile”, ma di una “grave carenza di sensibilità e di rispetto” nei confronti di chi, cittadini e in particolare giovani, vive con angoscia e indignazione le immagini che arrivano dal Medio Oriente. Quelle immagini, scrive, raccontano “un genocidio e una pulizia etnica, in diretta televisiva, di un intero popolo”.
Bergantin entra poi nel merito, articolando le sue critiche in tre punti centrali. Il primo riguarda lo sciopero, definito un diritto costituzionale. “Lei, come la presidente del consiglio, ritiene che i lavoratori aderiscano perché è funzionale ai fini di un lungo weekend. Si può essere d’accordo o meno, ma semplicemente non è così. Gli stipendi e i salari italiani sono fra i più bassi e inadeguati d’Europa e scioperare costa una giornata di lavoro. Chi sciopera, lo fa a proprie spese e con la consapevolezza di far parte di un movimento che serva a scuotere le coscienze della gente e di chi ci governa”.
Il secondo punto tocca da vicino gli equipaggi della Flottilla, tra cui parlamentari di sinistra e attivisti, bollati dal sindaco come “nullafacenti” e “parassiti”. Per Bergantin il giudizio è ingiusto e offensivo: “Invece, come le sarà facile constatare con un minimo di onestà intellettuale, sono persone coraggiose e coerenti, che mettono a rischio la propria incolumità personale, che pagano di persona le conseguenze delle loro azioni e che meritano rispetto anche da parte di coloro che la pensano diversamente”.
Il terzo punto, il più grave secondo il sindacalista, è la totale assenza, nelle parole del sindaco, di comprensione e solidarietà per il dramma in atto. La lettera richiama gli eventi del 7 ottobre 2023, quando Hamas scatenò un attacco terroristico “di inaudita crudeltà” contro civili inermi, facendo 250 ostaggi. Ma, sottolinea Bergantin, “la reazione di Israele non ha avuto misura ed è stata feroce e devastante, e ha provocato e provoca disumane sofferenze al popolo palestinese”.
In questo contesto, la Flottilla non sarebbe “l’avventura irresponsabile di qualche esaltato che non sa come impegnare il weekend”, bensì “un gesto di dignità, un atto, come ha riconosciuto il presidente Mattarella, di estremo coraggio e di autentico valore civico”.
Il segretario Cgil contesta inoltre la legittimità del blocco navale imposto da Israele, che ha fermato le imbarcazioni “in acque internazionali a 75 miglia nautiche da Gaza”, definendolo “illegale” e contrario “ai fondamentali del diritto internazionale”.
Da qui la posizione netta del sindacato: “La Cgil riconosce il diritto di Israele di vivere entro confini certi e in sicurezza. Nel contempo il popolo palestinese ha diritto a un suo Stato libero e indipendente. L’esercito israeliano si ritiri dalla Striscia, gli ostaggi siano liberati e gli aiuti arrivino alla gente stremata, ai bambini affamati, ai feriti e agli ammalati”.
È con questa convinzione che la Cgil di Cavarzere e Cona è scesa in piazza: “Convinti di essere dalla parte giusta della storia”, scrive Bergantin, che chiude la sua lettera con un invito al dialogo: “La sorte della gente di Gaza ci interessa e se anche a lei interessa, noi siamo disponibili a fare qualcosa insieme”.
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