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CRONACA
03.10.2025 - 14:57
CHIOGGIA - Chioggiotto condannato per violenza sessuale sulla moglie a un anno e 6 mesi. Le discussioni tra i due coniugi erano frequenti e accese. I vicini, preoccupati, avevano più volte segnalato la situazione alle forze dell’ordine.
Un anno fa, in stato di ebbrezza — condizione abituale per lui in quel periodo — l’uomo ha sorpreso la moglie nel bagno di casa, cercando di imporle un rapporto sessuale. Nonostante il rifiuto della donna, ha tentato di toccarla.
Una settimana dopo, durante un’altra lite violenta, i vicini hanno nuovamente allertato i carabinieri. In quell’occasione, la donna ha deciso di raccontare anche l’episodio di aggressione sessuale. Da lì è scattato l’arresto per il quarantenne, accusato di violenza sessuale, tentate lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
Come spesso accade in contesti familiari segnati da tensioni, la donna ha cercato di ritirare la denuncia poco dopo averla presentata. Tuttavia, il Codice Rosso impone che il procedimento prosegua comunque, per tutelare le vittime da eventuali pressioni o intimidazioni. I due hanno poi scelto di separarsi consensualmente. Nonostante la volontà della donna, l’accusa di violenza sessuale — procedibile d’ufficio — è rimasta valida, così come quella per resistenza.
Ieri, davanti al Tribunale collegiale di Venezia presieduto dal giudice Stefano Manduzio, si è tenuto il processo. La Procura aveva richiesto una condanna di 4 anni e 2 mesi, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocata Serenella Maluta, ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove o, in alternativa, la pena minima.
Il Tribunale ha emesso una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, riconoscendo l’attenuante della minore gravità del fatto (art. 609-bis, ultimo comma). La pena è stata sospesa, ma l’uomo dovrà seguire un percorso di recupero obbligatorio.
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