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veneto
04.10.2025 - 12:37
MESTRE - A due anni dalla tragedia del bus di Mestre, nella quale persero la vita ventidue persone, la città si è fermata ieri mattina per un momento di raccoglimento e preghiera nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù. La cerimonia, organizzata dal Patriarcato di Venezia in collaborazione con il Comune, ha voluto rendere omaggio alle vittime del drammatico incidente del 3 ottobre 2023, che sconvolse la comunità mestrina e l’intero Paese.
A presiedere la commemorazione è stato il patriarca Francesco Moraglia, che durante la sua omelia ha ricordato la fragilità dell’esistenza umana e la forza della fede nel dare senso al dolore: «I giorni dell’uomo sono passeggeri come l’erba – ha detto – ma attraverso la fede possiamo raggiungere l’eternità».
Alla funzione erano presenti il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il sindaco di Vazzola Alessandro Bait – paese d’origine dell’autista Alberto Rizzotto, tra le vittime del disastro – oltre a numerose autorità civili e militari, cittadini e familiari dei deceduti.
Nel corso della mattinata è stata deposta una corona di fiori sotto il cavalcavia Rizzardi, luogo dell’incidente, divenuto negli anni un punto simbolico della memoria collettiva.
L’autobus, lo si ricorda, era precipitato la sera del 3 ottobre 2023 dal cavalcavia che collega Mestre a Marghera, mentre trasportava una comitiva di turisti. Nell’impatto e nel successivo incendio morirono 21 passeggeri e l’autista, mentre diverse persone rimasero ferite in modo grave.
Anche il corpo dei vigili del fuoco, che quella notte impiegò settanta operatori nelle complesse operazioni di soccorso e spegnimento delle fiamme, ha voluto unirsi al ricordo con un messaggio di partecipazione: «Fu un intervento estremamente difficile, segnato da momenti di grande dolore. Oggi – hanno ricordato – il pensiero va alle vittime e alle loro famiglie».
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