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Concordia Sagittaria
05.10.2025 - 09:50
Nel cuore freddo di un autunno del 1999, un incidente sugli sci in Alta Badia cambiò per sempre la vita di Luca Romanin, 23 anni all'epoca, sportivo appassionato di calcio, basket, ciclismo e nuoto subacqueo. Quella caduta tragica non solo lo costrinse su una sedia a rotelle, ma iniziò un lungo cammino di sofferenza e dipendenza. Luca, dopo essere stato ricoverato per due anni in ospedali di Bolzano e Udine, tornò a casa accompagnato da una compagna preziosa: Michela Florean, che abbandonò il lavoro per seguirlo con infinita dedizione. La loro storia è un inno all’amore, alla resistenza e alla speranza, che si è chiusa solo ora, a 49 anni, con la sua morte, avvenuta 26 anni dopo l’incidente.
Dall’autunno di 26 anni fa, la vita quotidiana di Luca fu un intreccio fra le mura di casa e le lunghe sedute di riabilitazione, con l’aggravarsi progressivo delle sue condizioni che lo lasciava incapace di parlare e in uno stato di profonda fragilità. Michela, la sua compagna di vita, scelse di dedicarsi interamente a lui, diventando il suo punto di riferimento e sostegno in ogni momento, rinunciando al suo lavoro per stare al suo fianco senza sosta. Una scelta che sintetizza il potere degli affetti e della solidarietà in una vicenda tanto dolorosa quanto umana. La coppia trovò anche conforto nella musica: il nipote di Luca, musicista, scrisse per loro la canzone “Endless Love”, un dolce tributo alla loro sofferenza e amore indissolubile.
Luca era originario di Concordia Sagittaria, e domani la città si fermerà per l’ultimo saluto nella Cattedrale di Santo Stefano, luogo simbolo che quasi idealmente chiude il cerchio di una vita segnata da tanta passione e dolore. La sua scomparsa è stata accompagnata dal cordoglio di familiari, amici e tutta la comunità, che ha seguito da vicino questa storia di forza, crescita e resistenza nel tempo.
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