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Rubavano pacchi dai furgoni delle consegne: arrestati due finti corrieri

La coppia colta sul fatto a Bologna

Rubavano pacchi dai furgoni delle consegne: arrestati due finti corrieri

VENEZIA - Si fingevano corrieri per rubare pacchi direttamente dai furgoni delle consegne. Indossavano divise, spingevano carrellini e si muovevano con disinvoltura tra le vie del centro di Bologna, tanto da sembrare autentici fattorini. Ma giovedì mattina, 2 ottobre, la loro messinscena è finita: gli agenti della Squadra Mobile di Padova li hanno fermati in flagranza di reato, proprio mentre stavano per colpire di nuovo.

I due uomini, di 57 e 55 anni, entrambi di nazionalità cilena e irregolari sul territorio italiano, avevano già diversi precedenti per furto. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si trattava di veri e propri “professionisti del colpo ai corrieri”, capaci di agire con precisione e rapidità. Il loro modus operandi era ormai rodato: uno dei due, travestito da fattorino, si avvicinava ai mezzi di consegna e sottraeva i pacchi senza destare sospetti, mentre il complice — vestito in abiti eleganti e con aria insospettabile — faceva da palo, segnalando i movimenti dei veri corrieri e scegliendo i nuovi obiettivi.

Il blitz decisivo è scattato giovedì mattina, quando gli agenti li hanno sorpresi nel pieno dell’azione. I due stavano caricando sul loro furgone quattro scatoloni appena rubati da un mezzo di consegna: all’interno c’erano profumi e prodotti di estetica destinati a una profumeria della zona.

A bordo del Fiat Doblò bianco — intestato a un prestanome — i poliziotti hanno trovato anche altri 13 colli trafugati nelle ore precedenti: scarpe firmate, bottiglie di champagne e vini pregiati, per un valore complessivo stimato in circa 15 mila euro. Tutta la merce era stata accuratamente sistemata e pronta per essere rivenduta.

Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile di Padova, erano partite dopo un episodio analogo avvenuto il 10 settembre, sempre in centro città, quando un corriere era stato derubato di prodotti di lusso per un valore di circa 30 mila euro. Analizzando le immagini di videosorveglianza e il modus operandi, gli investigatori avevano riconosciuto lo stesso schema d’azione e, attraverso un paziente lavoro di pedinamenti, erano riusciti a seguire la coppia fino a Bologna, dove li hanno infine colti sul fatto.

Nel corso della perquisizione, la polizia ha rinvenuto tutto l’occorrente per la loro attività criminale: arnesi da scasso, grimaldelli, chiavi modificate e un jammer, un disturbatore di frequenze utilizzato per bloccare la chiusura automatica delle portiere dei veicoli. In tasca, i due avevano anche documenti falsi — tra cui un passaporto peruviano — con cui cercavano di nascondere la propria identità.

Ora dovranno rispondere dei reati di furto aggravato, ricettazione e possesso di documenti falsi. Le indagini proseguono per verificare se la coppia sia responsabile di altri colpi simili avvenuti nelle ultime settimane tra Veneto ed Emilia-Romagna. Gli inquirenti non escludono che potessero far parte di una rete più ampia, specializzata nei furti ai danni dei corrieri e nella rivendita della merce rubata attraverso canali paralleli.

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