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Vigili del fuoco di Venezia: “Situazione insostenibile, servono assunzioni e rispetto dei diritti”

Ka FP CGIL Veneto proclama lo stato di agitazione

Vigili del fuoco di Venezia: “Situazione insostenibile, servono assunzioni e rispetto dei diritti”

VENEZIA - La FP CGIL Veneto ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia, denunciando una condizione ormai “insostenibile” sul piano organizzativo e della sicurezza. La decisione arriva dopo mesi di silenzi e mancate risposte da parte della dirigenza, nonostante le numerose segnalazioni sulle criticità che mettono a rischio il servizio e la tutela del personale.

“Da tempo – spiega Franca Vanto, segretaria FP CGIL Veneto – denunciamo che le carenze di organico vengono coperte soltanto con richiami in straordinario e trattenimenti forzati di chi esce da turni già massacranti. Questo non è più sostenibile: non possiamo pensare che siano sempre i pompieri, con la loro disponibilità e il sacrificio delle proprie famiglie, a garantire il funzionamento del servizio. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di chi governa e amministra il Corpo nazionale.”

A preoccupare il sindacato è anche il progressivo depotenziamento del dispositivo di soccorso, che mette sotto pressione i lavoratori e ne limita il diritto al riposo.

“Il dispositivo di soccorso viene progressivamente depotenziato – sottolinea Andrea Residori, coordinatore regionale FP CGIL Vigili del Fuoco – mentre ferie già programmate vengono negate per garantire la formazione o sopperire alle assenze. È inaccettabile che i lavoratori debbano rinunciare ai propri diritti fondamentali per colmare i vuoti organizzativi. Inoltre, anche sul piano delle condizioni di lavoro, come dimostrato dal guasto all’impianto di condizionamento nella sede di Mestre durante l’estate, non si è stati in grado di assicurare neppure un ambiente dignitoso e sicuro. La misura è colma.”

La FP CGIL chiede ora l’attivazione urgente della procedura di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, prevista dalla legge 146/90 sui servizi pubblici essenziali.

“La tutela della sicurezza e della salute dei cittadini – concludono Vanto e Residori – non può essere garantita a scapito della dignità e della vita privata dei lavoratori.”

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