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veneto
08.10.2025 - 16:06
VENEZIA – Un intervento chirurgico di altissima complessità ha permesso di salvare la vita a una paziente colpita da una massa tumorale che invadeva il torace e si era insinuata fino all’atrio destro del cuore. L’operazione, eseguita nei giorni scorsi all’Ospedale dell’Angelo, ha visto la collaborazione tra le équipe di Chirurgia toracica, guidata dal primario Cristiano Breda, e di Cardiochirurgia, diretta dal primario Domenico Mangino.
La donna, senza precedenti patologie, presentava un tumore della ghiandola timica, di circa sei centimetri, che aveva già aggredito strutture vitali come la vena cava superiore e il pericardio. La massa provocava dolori toracici e costringeva a un monitoraggio urgente: gli accertamenti, tra cui PET/TC e angiografia toracica, avevano confermato il carattere infiltrativo del tumore, con trombosi completa della vena cava superiore e progressione del trombo dentro l’atrio destro del cuore.
Dopo un primo intervento mininvasivo videotoracoscopico volto a definire la diagnosi, è stato programmato un intervento combinato. “C’era la necessità di procedere all’asportazione del tumore e alla rimozione del voluminoso trombo neoplastico – spiega il primario Breda – L’invasione dell’atrio destro e della vena cava superiore rendeva l’operazione estremamente delicata”.
Durante l’intervento, durato oltre quattro ore, il cuore della paziente è stato fermato e la funzione cardiopolmonare è stata temporaneamente sostituita dalla circolazione extracorporea, in modo da garantire ossigenazione e circolazione sanguigna mentre i chirurghi rimuovevano il tumore e il trombo. L’équipe è riuscita a preservare tutti gli organi vitali della zona toracica, evitando complicazioni e fermando la diffusione del tumore.
La gestione postoperatoria è stata altrettanto rapida e positiva: la paziente è stata risvegliata senza complicazioni e dimessa in meno di una settimana, iniziando già a condurre una vita normale. Proseguirà il trattamento con alcuni cicli di chemioterapia in regime di day hospital.
“Un ospedale hub è fatto di competenze e tecnologie integrate – sottolinea il direttore sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Giovanni Carretta – Grazie al lavoro sinergico di due équipe specialistiche, all’Ospedale dell’Angelo si affrontano ogni giorno casi clinici complessi con la necessaria multidisciplinarietà. Un ringraziamento speciale va a tutti gli operatori coinvolti in questo delicatissimo intervento”.
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