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veneto
09.10.2025 - 11:11
MIRA – Sei esemplari femmine di Cavallo del Delta, una razza equina autoctona ancora a rischio di stabilità, sono state trasferite lo scorso 15 luglio da Vallevecchia, nei pressi di Caorle, alle Casse di Colmata D/E, nel territorio di Mira. L’iniziativa fa parte di un progetto promosso da Regione Veneto e Veneto Agricoltura, finalizzato alla valorizzazione e tutela di aree rinaturalizzate e al ripristino della biodiversità.
Il trasferimento ha l’obiettivo di creare un nuovo nucleo di popolazione per rafforzare la presenza del Cavallo del Delta in Veneto, dove oggi si contano appena una decina di piccoli allevamenti. La presenza degli animali alle Casse di Colmata consentirà di condurre studi genetici e ambientali e di ampliare la variabilità della razza, riducendo il rischio di consanguineità.
Discendente diretto del Camargue francese, il Cavallo del Delta è perfettamente adattato agli ambienti umidi e palustri. Proprio le Casse di Colmata – un’area barenosa originariamente destinata, negli anni ’60, alla terza zona industriale di Porto Marghera – offrono oggi un contesto ideale: un mosaico di habitat d’acqua dolce e salmastra, frutto del lento processo di rinaturalizzazione seguito alla Legge Speciale per Venezia del 1973.
Bonificate con i fanghi del “Canale dei Petroli”, le Casse rappresentano oggi un vero laboratorio naturale a cielo aperto, dove le dinamiche ecologiche si intrecciano con la ricerca scientifica e la gestione sostenibile del territorio.
“Con questo intervento – ha spiegato Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura – si è riusciti a coniugare la tutela di una razza a rischio con il recupero di un ambiente unico. Gli animali diventano parte integrante del paesaggio, mentre l’uomo si limita a essere un ospite rispettoso”.
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