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Cavarzere
15.10.2025 - 13:52
CAVARZERE - Gradito ritorno in città del cavarzerano Bruno Banzato che, domenica 19, presenterà il suo secondo libro: “La naja nel cuore”, volume in cui l’autore ripercorre il periodo del proprio servizio militare, facendolo precedere dalla ricostruzione dei profondi cambiamenti intervenuti in Italia e nel mondo nei venti anni successivi al termine della seconda guerra mondiale.
La narrazione parte dalla visita di leva a Cavarzere, dove allora abitava, per parlare poi dei fatidici “tre giorni a Padova” che gli regalarono il lasciapassare per la partecipazione al 40° corso per allievi ufficiali di complemento a Padova. Siamo nel 1965, l’Italia sta vivendo il boom economico, l’ascensore sociale funziona e Bruno si impegna con tutto sé stesso per cogliere al meglio questa importante opportunità di crescita offertagli dal servizio militare.
Per le gare di fine corso giungono ad Ascoli Piceno Amintore Fanfani, Aldo Moro e il generale Giovanni De Lorenzo. Bruno vince la competizione di difesa personale e gli è consegnata una medaglia d’oro.
A rendere il racconto davvero particolare non sono solo gli episodi della vita di caserma, gli scherzi tra commilitoni, le uscite “furtive”, le ronde, i tentativi di conquista delle ragazze, peraltro narrati con brio e gusto. A farne un libro speciale sono, piuttosto, i tanti momenti intimistici che talora sfiorano la poesia: quando pensa al proprio passato, alle amicizie femminili, quando riflette sul proprio futuro. Pagine di vero pathos, poi, quelle in cui Bruno dimostra tutta la sua capacità di rapportarsi con i “propri” soldati, di comprenderne le difficoltà, quasi avesse intinto la penna nel calamaio di Edmondo De Amicis che, con le sue opere, promuoveva il senso del dovere, la solidarietà e il rispetto per la patria e le istituzioni. Emblematico in questo senso è l’episodio accaduto sull’altana di una polveriera. Bruno ha l’età dei suoi commilitoni ma rivela un’eccezionale maturità, un grande autocontrollo e, soprattutto, una grandissima umanità. Non è facile farsi amare dai propri sottoposti quando si chiede loro dei sacrifici, ma i militari del suo plotone gli regalano una medaglia d’oro, come ricordo del periodo trascorso assieme. Bruno si conquista anche la stima dei suoi superiori che lo invitano a rimanere nell’esercito. Preferisce tornare a vestire abiti civili, ma il servizio militare, che lo ha fatto diventare uomo, gli rimane nel cuore, come testimonia il libro.
Nel corso dell’evento, che vedrà una breve introduzione di Ugo Pavanato, il quale dialogherà poi con l’autore, saranno letti alcuni passi particolarmente significativi di “La naja nel cuore”. A testimonianza di quanto il lavoro di Banzato sia stato apprezzato, anche in ambito militare, nel libro sono presenti gli interventi del generale Federico Sepe, presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, e di Sebastiano Favero, Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini.
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