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Italia
16.10.2025 - 12:04
ROMA – Linea dura del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che al termine di un Consiglio dei ministri durato circa un’ora ha annunciato una serie di provvedimenti destinati a cambiare sensibilmente la vita scolastica italiana. Due le direttrici principali: una stretta sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole e misure severe contro le aggressioni a danno degli insegnanti. A queste si aggiungono modifiche al voto in condotta e l’introduzione stabile dell’assicurazione contro gli infortuni per studenti e docenti.
Il ministro Valditara ha chiarito la linea del governo: nessuna attività di educazione sessuale potrà essere svolta senza il consenso preventivo, esplicito e scritto dei genitori. “L’articolo 30 della Costituzione è chiaro – ha sottolineato – spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli. Per qualsiasi attività sulla sessualità serve un consenso preventivo, scritto, con indicazione precisa di materiali, finalità e modalità. In assenza di consenso, la scuola dovrà fornire un’alternativa formativa.”
Non solo. Per le scuole dell’infanzia e le elementari sarà vietato ogni ampliamento tematico sulla sessualità oltre a quanto previsto dai programmi ministeriali. Chi terrà eventuali corsi o incontri dovrà inoltre dimostrare competenze accademiche e scientifiche certificate. “Vogliamo rafforzare il patto educativo con le famiglie. La trasparenza è il nostro principio guida”, ha ribadito il ministro.
Il provvedimento ha subito acceso il dibattito politico. La Lega ha esultato parlando di “ottime notizie” che “mettono un freno alla diffusione dell’ideologia gender”. Di segno opposto le reazioni dell’opposizione: il Movimento 5 Stelle ha denunciato “il rischio di alimentare un circolo vizioso di repressione e insicurezza”, sottolineando la necessità di “investire su un’educazione all’empatia, alla convivenza civile e alla prevenzione del conflitto”.
La nuova norma arriva in un contesto in cui l’educazione sessuale, di fatto, non è mai decollata nel sistema scolastico italiano. Nonostante anni di dibattiti e polemiche, i percorsi strutturati sono assenti. L’unica apertura era arrivata con un emendamento di +Europa che aveva stanziato 500mila euro per avviare programmi di educazione affettivo-sessuale nelle scuole secondarie. Ma il fondo, inserito in legge di bilancio, è stato successivamente dirottato dal governo verso l’“educazione alla fertilità”, destinata non agli studenti, bensì agli insegnanti, e svolta al di fuori dell’ambiente scolastico.
Un’altra novità importante riguarda la tutela dei docenti, sempre più spesso vittime di episodi di violenza. Il Consiglio dei ministri ha approvato un inasprimento delle pene e l’introduzione dell’arresto obbligatorio in flagranza per chi – purché maggiorenne – procuri lesioni a insegnanti o dirigenti scolastici.
“Dopo il personale sanitario, quello scolastico è il più colpito da atti di violenza nella Pubblica amministrazione – ha spiegato Valditara – e non sono più solo gli studenti ad aggredire, ma anche i genitori.” L’arresto sarà possibile anche in semi flagranza, cioè se l’aggressore viene individuato subito dopo il fatto con oggetti o tracce di reato (armi, coltelli, bastoni).
Aumentano inoltre le pene per le lesioni lievi, che passeranno dal vecchio range di 6 mesi-3 anni a 2-5 anni di reclusione. “Un insegnante, un educatore, non si tocca – ha dichiarato con fermezza il ministro – la scuola è un presidio di legalità e rispetto e va difesa con ogni mezzo.”
Tra le altre misure approvate, il Consiglio dei ministri ha dato attuazione alla riforma del voto in condotta. Chi otterrà 5 in condotta sarà automaticamente bocciato, compresi i casi di bullismo grave. Per chi avrà 6 in condotta è previsto il rinvio a settembre: l’alunno dovrà superare un esame di riparazione presentando un elaborato critico sui valori e i principi violati dal proprio comportamento.
Valditara ha spiegato che l’obiettivo non è punitivo, ma “educativo e responsabilizzante”: “La scuola deve tornare a essere un luogo dove il rispetto reciproco è la base di ogni relazione. La condotta non è un voto qualunque, ma misura la maturità civile dello studente.”
Il ministro ha infine annunciato la volontà di stabilizzare l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro per studenti e insegnanti. “Era stata avviata due anni fa d’intesa con la ministra del Lavoro Calderone – ha ricordato Valditara – e ora riteniamo sia giunto il momento di renderla strutturale. Docenti e studenti non possono essere penalizzati rispetto al resto della Pubblica amministrazione.”
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