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ITALIA
16.10.2025 - 12:50
After the Destruction. Andrea Dominizi. Young Grand Title Winner
LONDRA – Una iena bruna che scruta l’obiettivo mentre si muove di notte nella città fantasma di Kolmanskop, in Namibia, davanti a una casa abbandonata e semidistrutta: è questo lo scatto che si è aggiudicato il Wildlife Photographer of the Year 2025, il prestigioso concorso organizzato dal Natural History Museum di Londra, punto di riferimento mondiale per la fotografia naturalistica.
I giudici hanno definito la fotografia del sudafricano Wim van den Heever come la dimostrazione perfetta delle qualità richieste a un fotografo naturalista: curiosità, pazienza, talento e perseveranza. Van den Heever ha infatti impiegato 10 anni per ottenere questa immagine straordinaria, riuscendo a catturare un momento sospeso tra bellezza e mistero, tra la fauna africana e l’atmosfera spettrale di un luogo abbandonato.
Non mancano le sorprese anche tra i più giovani talenti. A distinguersi nella categoria Young Wildlife Photographer of the Year è stato il giovanissimo fotografo italiano Andrea Dominizi, di soli 17 anni. La sua fotografia ritrae un coleottero della specie Morimus asper con sullo sfondo i macchinari per il disboscamento sui Monti Lepini, nel Lazio. L’immagine racconta due storie intrecciate: quella della distruzione provocata dall’uomo e quella della resilienza della natura, simboleggiata dalla capacità dei coleotteri di riciclare il legno morto.
Giunto alla 61° edizione, il concorso richiama ogni anno migliaia di fotografi da tutto il mondo, desiderosi di catturare la meraviglia del mondo naturale in un singolo scatto. Quest’anno sono state selezionate le 100 immagini vincitrici tra oltre 60.600 candidature provenienti da 113 paesi, e saranno esposte a partire dal 17 ottobre al Natural History Museum di Londra.
Le fotografie premiate offrono uno spaccato incredibile della biodiversità e della vita selvaggia: dai pulcini di pinguino imperatore che si avventurano lungo il bordo di una piattaforma di ghiaccio, ai lupi artici incuriositi dalla presenza del fotografo, fino a spettacolari scene di caccia sincronizzata tra pesci e garzette.
Non mancano immagini che testimoniano la straordinaria capacità di adattamento della fauna: murene che si spingono fuori dall’acqua per procurarsi il cibo, stormi di gabbiani che si affollano attorno ai pescherecci raccontando la convivenza tra industria e natura, e scatti che documentano la tutela degli animali a rischio, come il feto di rinoceronte non sopravvissuto che ricorda il delicato lavoro di salvaguardia del rinoceronte bianco settentrionale, di cui rimangono soltanto due femmine.
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