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L’Ia al centro di scuola e imprese

Studenti e istituzioni insieme per capire come sta cambiando i settori chiave del Made in Italy

L’Ia al centro di scuola e imprese

CAVARZERE - L’Intelligenza artificiale non solo una tecnologia del futuro, ma una realtà con cui fare i conti ogni giorno, in ogni settore. Una rivoluzione silenziosa che sta cambiando la società, il modo di produrre, di insegnare e di vivere. Per affrontare questa trasformazione epocale l’università popolare di Cavarzere APS torna protagonista del DigitalMeet, il più grande festival italiano dedicato all’alfabetizzazione digitale, organizzando per il secondo anno consecutivo due eventi di grande respiro.

Il primo appuntamento si terrà mercoledì 22 ottobre, al teatro Tullio Serafin, dove gli studenti dell’istituto Marconi presenteranno il progetto “I giovani progettano: come rendere smart gli ambienti di allenamento... e non solo!”.

Un’iniziativa che nasce dal desiderio di portare innovazione e tecnologia dentro la quotidianità, attraverso idee concrete pensate e sviluppate dai ragazzi stessi. I progetti, che verranno realizzati nel corso dell’anno scolastico, sono dedicati alle strutture sportive del territorio e rappresentano un modo per avvicinare i giovani al mondo della progettazione digitale, con un approccio pratico e creativo.

Il secondo momento, più ampio e istituzionale, si terrà domani, giovedì 24 ottobre e vedrà la nascita di una tavola rotonda inedita e ambiziosa dal titolo “Coltivare, costruire, creare – L’intelligenza artificiale nei settori chiave del Made in Italy”. L’incontro vuole mettere attorno allo stesso tavolo scuola, imprese e istituzioni per riflettere su come l’Ia stia modificando i settori produttivi strategici del Paese e quali strumenti servano per formare nuove competenze.

Promotrice dell’iniziativa è Annamaria Cerbone, presidente dell’università popolare di Cavarzere, che ha coordinato la preparazione dell’evento con il sostegno del sindaco Pierfrancesco Munari. Il progetto ha raccolto l’adesione di numerose associazioni di categoria, che parteciperanno attivamente al confronto portando esperienze e visioni del mondo produttivo. Alla tavola rotonda interverranno Confindustria con Loredano Grande e Anna Granata, Confcommercio con Giada Beltrame, CNA Venezia rappresentata da Giorgio Ferro, Confagricoltura con Nazzareno Augusti e Coldiretti con Stefano Lionello.

Le organizzazioni hanno accettato l’invito a mettersi in gioco in un dialogo diretto con il mondo dell’istruzione, rappresentato dall’istituto tecnico Marconi – Veronese, guidato dalla dirigente Daniela Boscolo. La partecipazione dell’istituto scolastico non è casuale: da anni la scuola si distingue per un approccio innovativo alla didattica, orientato alla qualità, alla progettazione e al dialogo con il tessuto produttivo locale.

La capacità di leggere i cambiamenti, di formare studenti consapevoli e pronti ad affrontare le nuove sfide del lavoro è riconosciuta come una delle forze propulsive dell’intero progetto. La tavola rotonda sarà articolata in tre blocchi tematici – coltivare, costruire, creare –, e si concentrerà sui modi in cui l’intelligenza artificiale sta trasformando agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi.

In ogni sessione, imprenditori, esperti e rappresentanti del mondo associativo dialogheranno con gli studenti, che avranno spazio per intervenire, porre domande e proporre visioni sul futuro. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire uno scenario condiviso, dove il confronto tra formazione e produzione diventi la chiave per affrontare i cambiamenti imposti dalla rivoluzione digitale.

L’università popolare di Cavarzere, in questa prospettiva, riafferma il proprio ruolo di facilitatore culturale, un ponte tra generazioni, competenze e saperi. “Crediamo nella formazione che va oltre i confini di un’aula – afferma il coordinamento organizzativo – e nella necessità di aprire nuovi canali tra scuola e impresa, per evitare che l’innovazione diventi esclusione”.

Le parole sintetizzano bene la filosofia dell’iniziativa: non lasciare indietro nessuno, ma costruire un sistema in cui la tecnologia diventi un’opportunità condivisa. L’adesione delle associazioni di categoria non ha dunque un valore soltanto simbolico. Ognuna porterà esempi concreti di transizione digitale, esperienze dirette e buone pratiche, offrendo un contributo reale alla riflessione. Il mondo del lavoro ha bisogno di giovani preparati e aperti al cambiamento, mentre la scuola ha bisogno di comprendere le dinamiche del mercato e le competenze richieste dalle imprese.

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