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Colpo da mezzo milione a Mestre: armata di cesoie ruba 45 orologi di lusso

Quattro uomini incappucciati hanno assaltato nella notte la gioielleria Rc portando via la cassaforte con dentro Rolex, Tudor e Omega.

Colpo da mezzo milione a Mestre:  armata di cesoie ruba 45 orologi di lusso

MESTRE - Un colpo studiato nei minimi dettagli, rapido e silenzioso, quello messo a segno nella notte tra domenica e lunedì in pieno centro a Mestre, dove una banda armata di cesoie e attrezzi professionali ha preso d’assalto una gioielleria. 
Il bottino è ingente: almeno 45 orologi di lusso, tra Rolex, Tudor e Omega, per un valore complessivo stimato intorno al mezzo milione di euro.

Il raid è avvenuto attorno alle 3.30 del mattino. Le telecamere di sicurezza del negozio hanno ripreso quattro individui vestiti di scuro e con il volto coperto mentre forzavano la porta d’ingresso della piccola bottega, utilizzando cesoie, divaricatori e leve professionali, strumenti non comuni, che farebbero pensare a un gruppo esperto e ben organizzato. In pochi minuti gli intrusi sono riusciti a staccare la cassaforte dal pavimento, caricarla su un carrello e trasportarla fino all’esterno, dove ad attenderli c’era un’Audi RS6 grigia, dal valore di oltre centomila euro. L’auto, lanciata a tutta velocità, si è poi dileguata tra le vie della città.

Secondo le prime ricostruzioni, il commando sarebbe stato composto da almeno sei persone: oltre ai quattro responsabili diretti del furto, c’erano un autista e una vedetta, pronti a coordinare la fuga. L’allarme del negozio è scattato pochi istanti dopo, facendo risuonare la sirena nel cuore del centro, a due passi dal museo M9, ma all’arrivo delle pattuglie i ladri erano già svaniti nel nulla.

Sul posto sono intervenuti gli uomini della Squadra Mobile di Venezia, insieme alla Scientifica e alle Volanti del 113, che hanno avviato i rilievi e acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Gli investigatori stanno incrociando le immagini con quelle di altri sistemi cittadini, nella speranza di individuare la traiettoria di fuga dell’Audi e i movimenti del gruppo nelle ore precedenti al colpo.

Un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale riguarda proprio gli strumenti utilizzati. Gli inquirenti sospettano che il commando si sia rifornito di attrezzature professionali trafugate da depositi dei vigili del fuoco, un fenomeno che negli ultimi mesi sta interessando diverse città italiane.
A Mestre, solo un mese fa, ignoti avevano forzato un magazzino dei pompieri, mentre a Padova, poche ore prima del colpo di via Poerio, si era verificato un episodio simile. In entrambi i casi sarebbero spariti utensili da taglio e strumenti idraulici di grande potenza, del tipo utilizzato anche nel furto alla gioielleria.

L’assalto ha lasciato dietro di sé danni ingenti all’ingresso, agli arredi interni e alla struttura del negozio, costringendo il titolare a chiudere l’attività per alcuni giorni. Sotto choc ma collaborativo con gli inquirenti, l’uomo ha raccontato la dinamica dell’irruzione ricostruita grazie ai sistemi di videosorveglianza.

La polizia ora è sulle tracce del commando armato, che potrebbe far parte di una banda itinerante specializzata in furti di lusso. Gli agenti non escludono che il gruppo abbia agito su commissione, vista la precisione e la rapidità dell’operazione, durata appena pochi minuti ma costata alla città uno dei furti più eclatanti degli ultimi anni.

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