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Patente a 17 anni, via libera dall'Europa

I futuri conducenti saranno sottoposti a esami più severi, con particolare attenzione alla sicurezza stradale, ai rischi legati agli angoli ciechi, all’uso dei sistemi di assistenza alla guida e ai pericoli derivanti dall’apertura delle porte o dall’uso del cellulare alla guida.

Patente a 17 anni, via libera dall'Europa

VENEZIA  - Il Parlamento europeo ha approvato definitivamente un pacchetto di nuove norme sulle patenti di guida, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di vittime, ormai vicino a 20mila all’anno in Europa. La riforma introduce regole più severe per i neopatentati, una stretta sui conducenti con patente ritirata, controlli sanitari più accurati e una maggiore formazione sui rischi della guida.

Tra le novità più rilevanti, viene stabilita la possibilità di ottenere la patente a 17 anni, a condizione di guidare accompagnati da un conducente esperto fino ai 18 anni. La patente sarà inoltre digitale, anche sul cellulare, e i futuri conducenti saranno sottoposti a esami più severi, con particolare attenzione alla sicurezza stradale, ai rischi legati agli angoli ciechi, all’uso dei sistemi di assistenza alla guida e ai pericoli derivanti dall’apertura delle porte o dall’uso del cellulare alla guida. Particolare attenzione sarà riservata anche ai pedoni, ai bambini, ai ciclisti e agli altri utenti vulnerabili della strada.

Un’altra novità significativa riguarda la validità delle patenti e i controlli sanitari. Per le auto e le moto la patente sarà valida 15 anni, con possibilità di riduzione a 10 anni se funge anche da documento d’identità. Per autocarri e autobus, la validità sarà di 5 anni, con la possibilità per gli Stati membri di prevedere controlli più frequenti e corsi di aggiornamento per i conducenti over 65. Le visite mediche, obbligatorie prima della prima patente e al momento del rinnovo, includeranno non solo controlli della vista ma anche delle condizioni cardiovascolari.

La riforma stabilisce inoltre che il ritiro della patente per infrazioni gravi sarà valido in tutta l’Unione europea, colmando una lacuna che permetteva fino a oggi a molti trasgressori di rimanere impuniti guidando in altri Paesi. Secondo il relatore dem Matteo Ricci, ben il 40% delle infrazioni transfrontaliere non comportava conseguenze serie. Ora, chi perderà la patente in uno Stato membro per violazioni gravi non potrà più guidare in nessun altro Paese Ue, garantendo maggiore efficacia delle sanzioni e sicurezza sulle strade europee.

Per i neopatentati, la riforma prevede un periodo di prova di almeno due anni con regole molto più severe: chi guida in stato di ebbrezza, senza cintura di sicurezza o dispositivi di protezione, sarà soggetto a sanzioni più rigorose. Sempre per favorire la formazione di nuovi conducenti professionisti, l’Ue consente ai diciottenni di ottenere la patente per autocarri (categoria C) e ai ventunenni quella per autobus (categoria D), solo se in possesso di un certificato di abilitazione professionale; in assenza di tale certificazione, l’età minima resta rispettivamente 21 e 24 anni.

Le norme entreranno in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, mentre gli Stati membri avranno tre anni per recepirle nel diritto nazionale e un ulteriore anno per predisporre la loro attuazione.

Il pacchetto europeo sulle patenti rappresenta dunque un impegno concreto per la sicurezza stradale, con misure pensate non solo per ridurre gli incidenti e le vittime, ma anche per responsabilizzare i conducenti, formare nuove generazioni di automobilisti e professionisti del volante e tutelare tutti gli utenti della strada.

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