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LA REPLICA

“Accuse politicamente volgari”

Boscolo Capon risponde alle accuse di Alessandra Penzo

“Accuse politicamente volgari”

Beniamino Boscolo Capon

CHIOGGIA – “Accuse della consigliera di Obbiettivo Chioggia Alessandra Penzo volgari politicamente, il consiglio comunale non è un teatrino politico. Quando si convoca lo si fa per motivazioni solide”. Il presidente del consiglio comunale Beniamino Boscolo Capon risponde alle accuse della consigliera di Minoranza che, nei giorni scorsi, lo ha definito “Complice del fallimento dell’amministrazione comunale” invitandolo a “convocare un consiglio comunale per arrivare alla resa dei conti e vedere se c’è ancora una maggioranza”.

“E’ giusto ricordare – sottolinea Beniamino Boscolo Capon - che il Regolamento del Consiglio comunale, all’articolo 29, stabilisce in modo inequivocabile la possibilità per un quinto dei consiglieri, dunque cinque componenti, di richiedere la convocazione di un Consiglio comunale, indicando gli argomenti da trattare e assumersi la responsabilità dell'atto. Dopo 4 anni ritengo che un Consigliere comunale sia preparato, ed agisca di conseguenza, e non di leggere certe dichiarazioni. E soprattutto sia consapevole dell’esercizio che tale prerogativa comporta, anche sul fronte della responsabilità politica e amministrativa.

Ogni richiesta dovrebbe nascere, non da esigenze di visibilità ma per l'interesse della comunità. Infatti, un Consiglio comunale rappresenta un momento alto della vita democratica locale e ha anche i suoi costi di organizzazione che pagano i cittadini (costi tecnici, di personale, i gettoni consiliari, il supporto logistico). È quindi doveroso che ogni convocazione risponda a motivazioni solide con contenuti di reale utilità per la cittadinanza”.

Convocarlo, insomma, per un mero conto dei consiglieri di maggioranza e opposizione, sarebbe uno spreco di risorse.

“Se il Consiglio comunale dovesse ridursi solo ad un “teatrino politico” – conclude Capon - privo di proposte concrete o di prospettive, mancate decisioni e assenza di soluzioni per le questioni della città, sarà legittimo chiedersi, e chiedere a chi ne ha promosso la convocazione, quale valore aggiunto tale seduta abbia prodotto per la collettività e per l’immagine dell’istituzione”.

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