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Riforma dello Sport 2026: le ASD alla prova del cambiamento

La Uai in campo per assistere le associazioni

Riforma dello Sport 2026: le ASD alla prova del cambiamento

VENEZIA - Dal 1° gennaio 2026 il mondo dello sport dilettantistico italiano entrerà in una nuova era. Con la fase finale della Riforma dello Sport, avviata nel 2023, prenderanno forma cambiamenti profondi che rivoluzioneranno la gestione amministrativa, fiscale e lavoristica di oltre 100.000 Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) in tutto il Paese.

Un passaggio definito “epocale” dagli addetti ai lavori, che tuttavia genera anche preoccupazione per l’impatto concreto sulle realtà più piccole e meno strutturate. A evidenziare criticità e soluzioni è l’Unione Artigiani Italiani (UAI), che si è già mobilitata per offrire supporto tecnico e operativo alle associazioni.

Cosa cambia dal 2026

La riforma punta a modernizzare e professionalizzare il settore, introducendo nuove regole in materia di contratti di lavoro, tutele previdenziali e assicurative per i collaboratori sportivi, superando il vecchio regime dei compensi agevolati. Inoltre, si prevede una maggiore trasparenza nei bilanci, nuove modalità di rendicontazione e aggiornamenti statutari obbligatori.

Obiettivi ambiziosi, che mirano a garantire più tutele per i lavoratori e maggiore chiarezza normativa per le associazioni. Tuttavia, la complessità delle nuove procedure rischia di mettere in difficoltà molte ASD, spesso gestite da volontari e con risorse economiche ridotte.

Temiamo che non tutte le associazioni riusciranno ad adeguarsi entro il 1° gennaio 2026, visti i tempi stretti e la mole di adempimenti richiesti,” fanno sapere dalla UAI, evidenziando come il rischio di chiusura di molte piccole realtà possa avere un impatto negativo sulla vita sociale e culturale dei territori, soprattutto nelle aree periferiche.

La UAI al fianco delle ASD

Per affrontare questa sfida, la UAI ha annunciato un pacchetto di iniziative di assistenza e formazione rivolte alle associazioni sportive.

“Il mondo delle ASD è un pilastro del tessuto sociale italiano, un motore di inclusione, salute e valori,” spiega Francesco Michele Abballe, dirigente dell’Unione Artigiani Italiani. “La riforma è un passo avanti importante per la dignità del lavoro sportivo, ma non possiamo lasciare sole le associazioni di fronte alla burocrazia. Dobbiamo accompagnarle in questo cambiamento.”

L’Unione metterà quindi a disposizione sportelli dedicati, seminari informativi e consulenze personalizzate per aiutare le ASD a comprendere e rispettare le nuove norme. Tra i servizi previsti: supporto per l’inquadramento dei collaboratori, gestione delle pratiche previdenziali e assicurative, consulenza fiscale e revisione degli statuti.

“Stiamo preparando un pacchetto completo di servizi – aggiunge Abballe – per garantire alle ASD una transizione senza traumi. La nostra rete territoriale ci permette di offrire assistenza qualificata e vicina alle esigenze di ogni realtà.”

Verso un CCNL dedicato

Per rafforzare ulteriormente il settore, la UAI sta lavorando alla sottoscrizione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) specifico per le associazioni sportive dilettantistiche. Da questo nascerà un ente bilaterale dedicato, che fornirà ulteriori strumenti e tutele in materia di formazione, sicurezza e welfare.

L’appello dell’associazione è chiaro:

“Le ASD non devono affrontare questa riforma da sole. Con la giusta pianificazione e il nostro supporto, potranno trasformare un obbligo complesso in un’opportunità di crescita e professionalizzazione.”

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