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Spoofing, ecco la nuova truffa telefonica

Carabinieri mettono in guardia su telefonate con falsi mittenti che segnalano movimenti bancari anomali

Spoofing, ecco la nuova truffa telefonica

VENEZIA - I Carabinieri del Comando Provinciale di Venezia lanciano un nuovo allarme sul fronte delle truffe online, evidenziando come i criminali stiano modificando le loro strategie per aggirare la crescente consapevolezza dei cittadini. Dopo anni di campagne di sensibilizzazione contro il fenomeno dei finti carabinieri o avvocati, emerge ora un raggiro insidioso noto come “spoofing”, che si avvale della falsificazione delle identità digitali di istituzioni, aziende o enti pubblici.

Il modus operandi è studiato per apparire verosimile. Sul cellulare della vittima arriva un messaggio che sembra provenire da un’azienda europea leader nei pagamenti digitali, nel quale si segnala un movimento sospetto sul conto corrente. Il correntista viene quindi invitato a contattare un finto operatore, che con modi rassicuranti si propone di risolvere immediatamente la vicenda, facendo credere che l’Arma dei Carabinieri sarà informata.

“I truffatori utilizzano programmi che falsificano l’identità del chiamante – spiegano i Carabinieri – così da far risultare il numero come quello di un vero Comando o di altra Forza di Polizia. Spesso impiegano anche nomi reali di ufficiali per ingannare ulteriormente la vittima.”

Una volta stabilito il contatto telefonico, al malcapitato viene prospettato uno scenario in cui è necessario collaborare per individuare un presunto colpevole, spesso indicato come un dipendente infedele della banca. La vittima viene quindi invitata a recarsi presso la propria filiale per effettuare un bonifico, con la promessa che l’importo le sarà restituito una volta individuato il responsabile. In realtà, il denaro scompare immediatamente, trasferito su conti dei truffatori, mentre i conti correnti coinvolti vengono chiusi.

Un’altra variante della truffa prevede che la vittima venga informata di un ordine di acquisto a suo nome di oggetti di ingente valore, inducendola a trasferire denaro su un conto “sicuro” della banca, con la falsa promessa di ottenere un assegno in caserma. Solo recandosi di persona i cittadini scoprono di essere stati raggirati.

I Carabinieri sottolineano con forza che nessuna attività investigativa delle Forze dell’Ordine prevede richieste di bonifici o pagamenti da parte dei cittadini. Chi riceve chiamate sospette deve interrompere subito la comunicazione e contattare il 112, dove operatori della Centrale Operativa forniranno indicazioni per proteggersi e attiveranno tempestivamente le indagini necessarie.

“La collaborazione dei cittadini è fondamentale – spiegano i militari – e il primo passo per non cadere nei tranelli è la prudenza: diffidare sempre di richieste di denaro, anche se la chiamata sembra provenire da un numero ufficiale o da un istituto bancario.”

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