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LA SENTENZA
25.10.2025 - 12:53
Chioggia in uno scatto di Valentina Gallimberti Ballarin
CHIOGGIA – Otto mesi di reclusione (pena sospesa) e una multa da 8mila euro: è la sanzione inflitta dal tribunale penale di Venezia, presieduto dalla giudice Michela Rizzi, ad A.B.C. e M.B.C., di 63 e 41 anni, soci della società “Chioggia Navigazione srl”.
I due sono stati ritenuti responsabili di aver esercitato, tra il 2016 e il 2020, attività di trasporto passeggeri non autorizzata nella laguna veneziana, con partenza da Chioggia.
Oltre alla condanna penale, i due soci dovranno versare risarcimenti significativi a due operatori concorrenti danneggiati dalla concorrenza sleale: “Raffaello Navigazione srl” riceverà una provvisionale di 80mila euro, mentre “Marco Tiozzo Bastianello” ne otterrà 35mila. A queste cifre si aggiungono anche 13mila euro per le spese legali.
Le somme sono immediatamente esecutive, ma l’ammontare definitivo sarà stabilito in sede civile.
“Raffaello Navigazione”, assistita dalle avvocate Fabiana Danesin e Monica Volpato, ha stimato una perdita complessiva di circa un milione di euro. “Tiozzo Bastianello” è stato rappresentato dagli avvocati Matteo Conz e Pietro Penzo.
Gli imputati erano accusati anche di aver falsamente dichiarato sedi operative a Loreo (2015) e Ferrara (2017), mentre l’attività si svolgeva stabilmente nella città di Chioggia. Tuttavia, per queste contestazioni è stata dichiarata la prescrizione.
Anche l’accusa principale di esercizio abusivo si avvia verso la prescrizione, ma la sentenza di primo grado garantisce comunque il diritto al risarcimento.
La giudice ha disposto la trasmissione della sentenza al Comune di Chioggia, che dovrà valutare se confermare l’autorizzazione concessa alla società nel 2022. Le motivazioni della sentenza saranno rese note nelle prossime settimane.
La decisione del tribunale ha però evidenziato un problema diffuso: diverse imprese operano nella laguna veneziana con licenze statali per il noleggio con conducente, ma senza l’autorizzazione comunale necessaria per navigare in quell’area.
Il tribunale ha riconosciuto l’illegittimità di tali attività, sottolineando le gravi conseguenze economiche per gli operatori regolari.
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