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Si ribalta il trattore: agricoltore perde la vita nei boschi

Federacma denuncia quattro decessi in cinque mesi e chiede al Governo misure concrete per la sicurezza agricola

Tragico ribaltamento di trattore: agricoltore perde la vita nei boschi

VENEZIA - Un tragico incidente nei boschi della frazione di Venas, a Valle di Cadore, ha nuovamente acceso i riflettori sulla sicurezza in agricoltura. Un uomo di circa 60 anni ha perso la vita dopo essere stato travolto dal trattorino con cui stava tagliando legna nei pressi di una baita, insieme al padre. Per cause ancora da accertare, il mezzo si è improvvisamente ribaltato. Il padre della vittima, che si trovava con lui sul trattorino, è stato sbalzato a monte ed è rimasto illeso. I soccorsi, intervenuti tempestivamente con l’equipe medica del Suem 118 e con il Soccorso alpino, non hanno potuto far nulla per salvare l’uomo.

Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, ha espresso profondo cordoglio alla famiglia della vittima e ha rilanciato un appello al Governo per introdurre misure concrete contro quella che definisce una “strage silenziosa dei trattori”.

Quattro decessi in Veneto in cinque mesi sono il segnale di un’emergenza che non può più essere ignorata – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma –. Dopo Cinto Euganeo (19 maggio), Sezano (14 giugno) e Valdobbiadene (28 luglio), ora anche il Cadore piange un agricoltore morto sotto il suo mezzo. Ogni ribaltamento è un fallimento del sistema di prevenzione”.

Secondo i dati INAIL, il ribaltamento del trattore rappresenta la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura, con circa 100 vittime ogni anno. Nonostante un decreto interministeriale del 2015 abbia introdotto l’obbligo di revisione tecnica dei mezzi agricoli, la norma resta inapplicata per l’assenza del decreto attuativo.

“Il paradosso è evidente – prosegue Borio –. Abbiamo una legge ma non la applichiamo, mentre i mezzi continuano a circolare privi di dispositivi essenziali come rollbar, cinture o freni efficienti. Non bastano l’esperienza o la prudenza: senza controlli, anche una semplice attività come spostare legna in un bosco può trasformarsi in tragedia”.

Federacma chiede che venga immediatamente sbloccato l’iter normativo e si dichiara pronta a mettere a disposizione la propria rete di rivenditori, officine e tecnici per attivare un sistema diffuso di controlli e assistenza.

Ogni agricoltore deve essere messo in condizione di lavorare in sicurezza – conclude Borio –. Non si può continuare a morire per un trattore. La revisione obbligatoria è il primo passo, non più rinviabile, per fermare questa strage silenziosa”.

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