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IL CASO

Biblioteca, il bando andato deserto

La motivazione ufficiale che ha portato all’annullamento del contestato documento

Biblioteca, il bando andato deserto

Il ritiro accolto positivamente dalla consigliera del Pd Penzo che lo aveva criticato duramente

CHIOGGIA – Bando deserto: nessuna offerta per gestire i servizi di biblioteca, museo e archivio. È questa la motivazione ufficiale che ha portato all’annullamento del bando del Comune tanto contestato, sia dai lavoratori, sia a livello politico. Ora il dirigente e gli uffici preposti dovranno stilare un altro bando e, chi nei giorni scorsi, lo aveva pesantemente criticato, spera venga tenuto conto delle criticità emerse e venga redatto tenendo conto della professionalità di chi lavora nel settore da oltre 25 anni e ha contribuito a creare tantissimi servizi.

La notizia è stata ovviamente accolta positivamente dalla consigliera del Pd Barbara Penzo che, nei giorni scorsi, si era battuta per il ritiro del bando scrivendo anche al sindaco Mauro Armelao e manifestando solidarietà ai lavoratori. “È stata una battaglia che, in questi ultimi giorni ho provato a diffondere in tutti i modi – continua la Penzo – È stata fatta pressione a questo governo cittadino, anche se con scarsissime risposte. Il fatto che sia andato deserto ci offre almeno l’opportunità di rimetterci le mani come chiedevo e di aggiustarlo perché così non è presentabile. È talmente al ribasso chiedendo anche servizi aggiuntivi che è praticamente impossibile trovare un soggetto o un operatore economico che possa stare dentro una cornice così rigida”. I lavoratori avevano protestato martedì, a poche ore dalla scadenza del bando. Molte le criticità rilevate: una persona sarebbe stata tolta dal servizio di biblioteca e spostata al museo. Di conseguenza solo due lavoratori si sarebbero dovuti occupare di tutti i servizi della biblioteca: dall’entrata e uscita dei libri, al front-office, passando per la sala dei ragazzi.

Non solo: la base d’asta era talmente al ribasso (aveva sottolineato la stessa Penzo) da non poter minimamente tener conto della professionalità e dell’anzianità del personale in servizio che rischiava anche la decurtazione di un terzo dello stipendio dopo 25 anni di lavoro ininterrotto. Curiose anche le limitazioni per quanto riguarda l’ingresso in biblioteca, vietato ai minori di 14 anni se non accompagnati. Una decisione che aveva fatto molto discutere, come molto discutere aveva fatto il divieto di ingresso con animali, anche se tenuti al guinzaglio. Anche l’associazione italiana bibliotecari aveva espresso solidarietà ai lavoratori e censurato “l’ennesimo sfregio ai lavoratori di questo settore”. Con il bando andato deserto la partita si riapre e ora tutto diventa di nuovo possibile.

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