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POLITICA
01.11.2025 - 16:41
L’amministrazione resta in piedi fino alle regionali, ma i numeri in consiglio restano fragili
CHIOGGIA – Anche Energia Civica decide di non dare il colpo di grazia alla giunta Armelao: “Non aderiamo a nessuna mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”. Il gruppo consiliare aveva, di fatto, aperto la nuova crisi di maggioranza. Sono state infatti le dimissioni del proprio assessore Maria Rosa Boscolo Chio a saltare il banco con l’amministrazione comunale che, al momento, non ha più i numeri per governare e approvare i provvedimenti in consiglio.
L’opposizione ha provato a chiudere l’avventura amministrativa di Armelao con la richiesta di un consiglio comunale per votare una mozione di sfiducia. L’hanno votata in 6: i consiglieri di Obbiettivo Chioggia, Pd, e Movimento 5 Stelle. Ne servono altri 4 per ottenere la convocazione della fiducia, ma dagli altri consiglieri è arrivata una pioggia di no. Prima Marco Veronese del Gruppo Misto, poi il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e ora anche Energia Civica. “Non aderiamo – spiega il consigliere Roberto Rossi – alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Armelao perché riteniamo che l’azzeramento di questa amministrazione debba essere responsabilità dell’attuale coalizione che governa la città. Noi siamo all’opposizione che come sempre sarà costruttiva, valutando i singoli provvedimenti che verranno presentati in Consiglio Comunale e che voteremo a favore o contro non secondo logiche partitiche, ma secondo il positivo impatto sui risultati migliorativi per la nostra città, sempre nell'ottica della massima trasparenza e coerenza con il nostro programma elettorale”.
In pratica l’amministrazione comunale può ancora contare sui voti a favore di Energia Civica, qualora i provvedimenti portati in consiglio siano ritenuti giusti e positivi per la comunità. La situazione della Maggioranza rimane però complicatissima e in molti sostengono che anche tra le fila dei partiti che sostengono attualmente il sindaco Armelao, ci sia la volontà di staccare la spina subito dopo le elezioni regionali. Quel che è certo è che l’amministrazione, a questo punto, non rischia di chiudere anticipatamente la legislatura prima dei risultati delle urne di fine novembre.
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