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veneto
01.11.2025 - 17:02
VENEZIA -Il governo prevede di incrementare le entrate statali nei prossimi tre anni attraverso un aumento delle accise sul tabacco, misura inserita tra le fonti di finanziamento della legge di bilancio 2026. L’incremento dei prezzi riguarderà non solo le sigarette confezionate, ma anche il tabacco trinciato, i cigarillos e i prodotti riscaldati, con l’obiettivo di fruttare allo Stato quasi 1,5 miliardi di euro entro il 2028.
Secondo il testo della manovra licenziato dal Consiglio dei ministri, le accise sul tabacco passeranno da 32 €/kg (2026) a 35,50 €/kg (2027) e a 38,50 €/kg (2028). In termini concreti, un pacchetto di sigarette registrerà un aumento medio di circa 14–15 centesimi (2026), 10–12 centesimi (2027) e 13–14 centesimi (2028). Più consistente sarà l’aumento per il tabacco trinciato, con un rincaro stimato di circa 50 centesimi per un pacchetto da 30 grammi già nel 2026, ulteriori 10–15 centesimi (2027), per un incremento complessivo vicino agli 80 centesimi entro il 2028. Anche i cigarillos subiranno rincari, rispettivamente di 28 centesimi (dal 2026) e 10–11 centesimi negli anni successivi, mentre il tabacco riscaldato vedrà aumenti di 12–13 centesimi nel primo anno e circa 10 centesimi negli anni successivi. Nessuna variazione per i sigari, mentre le sigarette elettroniche subiranno aumenti più graduali.
Questi provvedimenti anticipano, almeno in parte, la direttiva europea «Ted», proposta dalla Commissione nei mesi scorsi per riformare la tassazione del tabacco. La direttiva prevede, tra l’altro, un’imposta minima di 215 € ogni mille sigarette, contro gli attuali 29,50 € per mille più la quota variabile pari al 49,5% del prezzo di vendita. Per il tabacco trinciato, l’accisa italiana sarà di 169,50 €/kg nel 2028, mentre la norma europea stabilisce un minimo di 215 €/kg o il 62% del prezzo di vendita, rispetto al 60% attuale. L’applicazione della direttiva non sarà immediata: anche se approvata nel 2025, gli Stati membri avranno tempo fino alla fine del 2027 per recepirla, con un periodo di transizione fino al 1° gennaio 2031 per consentire aumenti graduali dei prezzi.
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