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05.11.2025 - 12:28
VENEZIA - Il Veneto apre l’autunno con un nuovo e preoccupante aumento degli infortuni mortali sul lavoro. Da gennaio a settembre 2025 si contano 87 vittime, contro le 53 dello stesso periodo del 2024, con un incremento del 64,2%. Oltre il 41% dei lavoratori deceduti è di origine straniera. La regione si conferma seconda in Italia per numero di morti, preceduta soltanto dalla Lombardia, e si colloca in zona arancione per incidenza di mortalità.
“In Veneto l’autunno inizia purtroppo con un ulteriore e drammatico aumento degli infortuni mortali sul lavoro – spiega l’ingegner Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre –. I numeri sono quelli di una tragedia che peggiora mese dopo mese: lo scorso anno gli infortuni in occasione di lavoro erano 36, quest’anno sono già 60. Una situazione grave e allarmante.”
L’Osservatorio mestrino elabora una mappatura delle aree più fragili del Paese in base all’incidenza di mortalità. Il Veneto, con 26,9 morti per milione di occupati, supera la media nazionale di 24,0.
A livello provinciale, Rovigo presenta il dato più grave (indice 50,1) ed è in zona rossa insieme a Venezia (35,3) e Vicenza (33,3). In zona arancione si colloca Verona (25,3), mentre Padova è in zona gialla (22,4). Treviso (17,4) e Belluno (11,1) rientrano invece nella zona bianca.
Nei primi nove mesi del 2025 si registrano 87 decessi, di cui 60 in occasione di lavoro (24 in più rispetto al 2024) e 27 in itinere (10 in più).
La provincia di Verona è la più colpita con 20 vittime, seguita da Venezia (18), Padova (16), Vicenza (15), Treviso (12), Rovigo (5) e Belluno (1).
Per quanto riguarda le sole morti “in occasione di lavoro”, Venezia e Vicenza guidano la classifica con 13 vittime ciascuna, seguite da Verona (11), Padova (10), Treviso (7), Rovigo (5) e Belluno (1).
Le denunce di infortunio totali da gennaio a settembre 2025 sono 52.691, in lieve aumento rispetto alle 51.687 dello stesso periodo del 2024.
Verona registra il numero più elevato di segnalazioni (10.656), seguita da Padova (10.296), Vicenza (9.673), Treviso (9.368), Venezia (9.053), Belluno (2.084) e Rovigo (1.561).
Le donne lavoratrici hanno presentato 17.702 denunce di infortunio, di cui 13.895 in occasione di lavoro. Tra loro si contano 6 vittime (4 in occasione di lavoro e 2 in itinere).
Gli uomini hanno registrato 34.989 denunce complessive, con 30.423 in occasione di lavoro.
I lavoratori stranieri coinvolti sono 14.182, di cui 11.836 per infortuni in occasione di lavoro. Le vittime straniere sono 36, pari al 41% del totale, 25 delle quali decedute durante l’attività lavorativa.
Il comparto delle Attività manifatturiere si conferma il più esposto con 9.786 denunce di infortunio in occasione di lavoro. Seguono le Costruzioni (3.410), il Commercio (3.127), i Trasporti e magazzinaggio (2.707) e la Sanità (2.538).
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