Natale 2025, l’arte del cattivo gusto sotto l’albero

VENEZIA - C’è chi pensa che a Natale basti il pensiero, ma la realtà – crudele e luccicante come una ghirlanda di plastica – è che alcuni pensieri sarebbe meglio non averli mai avuti. Anche quest’anno, tra i meandri di internet e i mercatini dell’assurdo, si annidano oggetti che sfidano ogni logica estetica e buon senso. Ecco allora, per coloro che stanno già pensando a cosa regalare a Natale, un viaggio tra i regali peggiori del 2025, un catalogo involontario dell’imbarazzo confezionato in carta dorata.

Cominciamo dagli orecchini realistici a forma di mosca, un’idea che pare nata dall’incontro tra un entomologo e un gioielliere dal gusto discutibile. L’effetto è così convincente che chi li indossa rischia non solo il giudizio altrui, ma anche l’intervento tempestivo di chi tenta di “scacciare l’insetto” dal suo orecchio. Un piccolo capolavoro del disgusto travestito da originalità.

Non meno destabilizzante è il presepe composto da gatti, proposto come rivisitazione “teneramente contemporanea” della tradizione. Tuttavia, l’immagine del Bambin Gesù sostituito da un cucciolo soriano e dei Re Magi ridotti a gatti persiani con la corona è un colpo basso alla devozione e al buon gusto. Una strana fusione tra sacro e micio che lascia perplessi anche gli amanti più sfegatati dei felini.

Tra le proposte più bizzarre spicca anche il calendario delle acconciature maschili anni ’80, un trionfo di creste laccate, mullet vaporosi e basette da rockstar decaduta. Un tuffo nel passato che nessuno ha chiesto, e che nessuno vuole rivivere. È il regalo perfetto solo per chi crede ancora che il phon sia un simbolo di potere.

Poi c’è il globo nevoso della centrale nucleare di Chernobyl, un oggetto talmente paradossale da sembrare un esperimento di umorismo nero. Al posto della classica casetta innevata, ecco comparire le torri di raffreddamento immerse in una foschia fluorescente. Scuoterlo provoca più inquietudine che magia, e il rischio è di vederlo come un monito piuttosto che come un soprammobile.

Le federe di cuscino dalle stampe di cattivo gusto meritano una menzione d’onore. Dal tramonto con i lupi ululanti ai collage di unicorni fluo, passando per i volti iperrealistici di sconosciuti influencer: il rischio è quello di trascorrere le notti tormentati non solo dall’insonnia, ma da un’estetica che definire “aggressiva” è un eufemismo.

Di discutibile raffinatezza anche il calendario dei sederi dei gatti, un oggetto che sembra nato per testare i limiti della sopportazione visiva. Dodici mesi di primi piani felini che nessuno aveva mai chiesto, ma che qualcuno, inspiegabilmente, ha deciso di produrre.

Non potevano mancare le parrucche per gatti e cani, pensate per “esprimere la personalità dell’animale”. Peccato che l’unico sentimento espresso dai poveri protagonisti sia l’umiliazione, tra toupet biondi, riccioli da diva e pettinature arcobaleno. Un regalo che fa sorridere solo chi non dovrà poi inseguire l’animale per rimuoverglielo.

Tra le novità di quest’anno figura anche la candela profumata all’aroma di “pneumatico nuovo”, perfetta per chi ha sempre desiderato che il salotto ricordasse un’officina. Oppure la tazza che, scaldandosi, rivela un insulto, ironica sulla carta ma capace di rovinare colazioni e rapporti umani.

Infine, un posto d’onore spetta al maglione natalizio con luci integrate e suoni di renne, un incubo elettronico che trasforma chi lo indossa in un albero di Natale umano, lampeggiante e rumoroso. Un’idea tanto “festiva” quanto difficile da indossare con dignità.

In un’epoca in cui l’ironia è merce di consumo e la stravaganza un vanto, questi oggetti dimostrano che il confine tra il divertente e il disastroso è sottile. Forse, allora, il vero lusso del Natale 2025 non sarà trovare l’oggetto più originale, ma riscoprire il valore di un dono semplice, pensato con sincerità e non con un algoritmo. Perché, a volte, il regalo più bello è semplicemente non sbagliare.