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Maturità 2026, Valditara annuncia le novità:

Orale su quattro materie, punti premio ridotti e circolare sulla par condicio a scuola

Maturità 2026, Valditara annuncia le novità:

VENEZIA - Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha illustrato le principali novità della Maturità 2026 nel corso di un’intervista a Skuola.net, all’interno del vodcast #Sapevatelo. L’esame di Stato, che tornerà formalmente a chiamarsi “Maturità”, subirà alcune modifiche soprattutto per quanto riguarda la prova orale. Da quest’anno l’orale verterà su quattro discipline, individuate dal Ministero entro la fine di gennaio, con l’obiettivo di garantire chiarezza e coerenza nella valutazione. “Non significa rinunciare ai collegamenti interdisciplinari, ma evitare quelli astrusi o improbabili”, ha spiegato Valditara, sottolineando l’importanza della conoscenza disciplinare delle materie scelte.

Il ministro ha inoltre precisato che chi rifiuterà la prova orale non potrà più chiudere l’esame basandosi solo sui voti degli scritti: “Rifiuti l’orale? Ripeti l’anno”. Per quanto riguarda il punteggio, i cosiddetti punti premio che la commissione poteva assegnare per esami particolarmente brillanti passano da cinque a tre, mentre il peso della condotta sul credito scolastico rimane significativo, con un impatto complessivo di 40 punti sul voto finale.

Valditara ha rivolto anche un messaggio motivazionale agli studenti: “Ricordatevi ragazzi che valete tanto. Questa è l’occasione per dimostrarlo. Nessun traguardo si raggiunge senza impegno: questo è il vero senso del merito. Ce la potete fare e ce la farete, ma dovete crederci”.

Non solo Maturità. Il ministro ha diffuso una nuova circolare che introduce il principio di par condicio nelle manifestazioni ed eventi organizzati nelle scuole. La circolare raccomanda che gli istituti assicurino il pluralismo e il libero confronto di idee, invitando ospiti ed esperti autorevoli e promuovendo dibattiti che consentano agli studenti di sviluppare un pensiero autonomo e non condizionato.

La circolare ha però suscitato critiche da parte del PD, con le parlamentari Irene Manzi e Simona Malpezzi che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare. Secondo le esponenti dem, alcuni passaggi del provvedimento sarebbero ambigui e potrebbero limitare l’autonomia scolastica e il pluralismo educativo: “La scuola non è un luogo da sorvegliare, ma dove liberare le idee”. Valditara ha replicato definendo le critiche “inquietanti”, sostenendo che il provvedimento mira a tutelare la libertà di dibattito e il pensiero critico degli studenti e non rappresenta un vincolo all’autonomia delle scuole.

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