Vedi tutte
veneto
10.11.2025 - 12:29
VENEZIA – 23 persone senza fissa dimora, di cui 8 finite in carcere, otto colpite da divieto di dimora nella Regione Veneto, sei da divieto di dimora nella Provincia di Venezia e una sottoposta a obbligo di dimora nel comune di Genova, sono state raggiunte oggi da un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Venezia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo e in concorso tra loro, di furto aggravato, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, lesioni personali, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, ricettazione, riciclaggio e violazione del foglio di via obbligatorio.
L’operazione è stata eseguita dai militari del Nucleo Investigativo di Venezia, con il supporto delle Autorità di Polizia ungheresi e croate, attivate tramite il Servizio di Cooperazione Internazionale, su delega della Procura della Repubblica lagunare. L’indagine, condotta tra luglio 2023 e dicembre 2024 mediante servizi di osservazione e attività tecniche, ha permesso di individuare un gruppo criminale specializzato in borseggi seriali nel centro storico di Venezia, operato principalmente da donne di etnia rom/sinti, di nazionalità bosniaca e croata, ai danni soprattutto di turisti.
Sono state identificate venti borseggiatrici dedite a furti con destrezza, in particolare nell’area del centro storico, presso le stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia e Venezia Mestre, e a bordo di treni e autobus in arrivo e partenza dalla città. Alcune di queste donne si sono dimostrate particolarmente aggressive, ricorrendo a violenza fisica e minacce sia nei confronti di passanti che tentavano di sventare i furti, sia verso complici che non raggiungevano gli obiettivi criminali.
In un caso, tre indagate aggredirono una donna che aveva impedito un borseggio vicino alla stazione di Santa Lucia, percuotendola con schiaffi e colpendola con una borsa, provocandole una frattura al dito con prognosi di trenta giorni. In un altro episodio, un’indagata minacciò due giovani borseggiatrici, una delle quali minorenne, prospettando l’uso di un coltello e colpendone una al ventre nonostante fosse incinta, affinché raccogliessero 2.500 euro a testa in una sola giornata.

Le indagini hanno inoltre accertato il coinvolgimento di tre coniugi delle borseggiatrici nel riciclaggio del denaro sottratto, convertendo circa 11.000 euro di varie valute estere in contanti presso un centro commerciale della provincia di Venezia e ostacolando così l’identificazione della provenienza illecita. Gli uomini curavano anche la logistica, accompagnando quotidianamente le consorti nelle stazioni e accudendo i figli minori durante le assenze delle madri.
Sono stati ricostruiti trentadue episodi di furti con destrezza con introiti illeciti stimati intorno ai 50.000 euro, commessi con spregiudicatezza in luoghi affollati e secondo schemi criminali consolidati, oltre a oltre 150 violazioni del foglio di via obbligatorio.
Una delle indagate è stata tradotta presso la casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca, mentre per tre soggetti già detenuti all’estero, due in Croazia e uno in Ungheria, è stata richiesta la collaborazione delle autorità estere per la notifica dei provvedimenti. Due divieti di dimora nella Regione Veneto sono stati notificati, uno a Venezia e uno a Roma, dove un’indagata è stata rintracciata con l’ausilio dei Carabinieri.
©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it