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CAVARZERE
12.11.2025 - 16:00
Presente anche il brigadiere capo Lupatin, sopravvissuto alla strage, che ha parlato ai giovani
CAVARZERE - Il parco intitolato ai “Caduti di Nassiriya” è diventato ancora una volta il luogo della memoria e del tributo per chi, il 12 novembre 2003, perse la vita nell’attentato alla caserma “Maestrale” in Iraq. Quel giorno dodici carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili furono uccisi in un assalto che segnò profondamente la missione italiana all’estero. Fu il più grave attentato subito da forze armate italiane dopo il secondo conflitto mondiale.
Oggi la comunità di Cavarzere ha reso omaggio a quegli eroi, ricordando il loro coraggio e il loro sacrificio. La cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco, delle autorità civili e religiose, delle associazioni combattentistiche d’arma e del personale della caserma dei carabinieri, accompagnati dalla Protezione Civile e da numerosi cittadini desiderosi di rendere omaggio.
“La novità di quest'anno - ha sottolineato l’assessore Marco Grandi - è che abbiamo potuto effettuare anche l'alza bandiera, grazie alla generosità e al lavoro di alcuni concittadini di Villaggio Busonera che hanno voluto donare la loro opera e il loro tempo per riuscire ad installare un pennone su cui è stata innalzata la bandiera tricolore”.
Tra i momenti più intensi della commemorazione l’omaggio del brigadiere capo Antonio Lupatin, sopravvissuto all’attentato e decorato con la medaglia d’oro per vittime del terrorismo, che insieme al sindaco ha deposto un mazzo di fiori al cospetto del labaro, recentemente decorato con la medaglia d’oro al valore civile.
La commemorazione si è poi spostata al Teatro Tullio Serafin. “Dove gli studenti dell’istituto Veronese Marconi hanno avuto l’opportunità di incontrare il brigadiere Lupatin e ascoltare il racconto diretto dei tragici giorni di Nassiriya attraverso un filmato toccante - ha aggiunto Grandi - toccando con mano l'importanza di quanto le forze dell’ordine fanno per la nostra popolazione e, in quel caso specifico, per le popolazioni estere afflitte da conflitti e quindi che necessitano di un supporto”.
Gli studenti hanno avuto poi modo di dialogare con il brigadiere Lupatin sui valori della patria, delle istituzioni e del senso civico. “Perpetreremo questa ricorrenza - ha concluso Grandi - onorando tutte quelle vittime, quelle di Nassiriya, ma simbolicamente tutte quelle che nel corso della loro vita sono perite e cadute per difendere i nostri valori, la nostra patria e la nostra democrazia”.
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