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14.11.2025 - 11:33
VENEZIA - Un uomo in arrivo da Doha riteneva – forse – che il suo passato giudiziario potesse passare inosservato. Ma ai controlli della polizia di frontiera dell’aeroporto Marco Polo di Venezia è emerso immediatamente l’ordine di carcerazione a suo carico: un anno e undici mesi di reclusione per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera, reati commessi tra Udine e Treviso nel 2019. Alla pena si aggiunge anche una multa di 13 mila euro, mai saldata. Una volta mostrati i documenti agli agenti, la sentenza della Corte d’Appello di Venezia è riemersa dalle banche dati e l’uomo è stato arrestato.
L’attività della polizia di frontiera, guidata dalla comandante Rosanna Conte, prosegue con continuità anche nei periodi lontani dai picchi turistici. Nella mattinata di sabato, durante controlli a campione sui passeggeri dei voli Schengen, gli agenti dell’unità analisi del rischio e falso documentale hanno verificato sei cittadini stranieri, quattro donne e due uomini.
Tra loro, una donna è stata arrestata perché trovata in possesso di passaporto e permesso di soggiorno contraffatti. Gli altri viaggiatori sono stati denunciati per sostituzione di persona: dai controlli approfonditi è emerso infatti che i documenti presentati erano intestati a individui diversi, seppur con tratti somatici molto simili, e che riportavano visti contraffatti.
Le attività di contrasto all’immigrazione irregolare hanno inoltre portato, dall’inizio di novembre, al respingimento di sei stranieri reimbarcati sui voli diretti nei Paesi di provenienza. A determinarlo sono state la mancanza dei requisiti necessari per il soggiorno in Italia, l’inammissibilità nel territorio Schengen o l’assenza del visto di ingresso, come emerso dai colloqui svolti alla frontiera.
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