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veneto
15.11.2025 - 17:22
VENEZIA - Da inizio stagione influenzale, in Italia sono già stati registrati circa 1,7 milioni di casi, con un incremento significativo nell’ultima settimana che ha visto 435 mila nuovi contagi. È quanto emerge dal rapporto della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, che segnala un andamento in crescita della curva epidemica. Tra i gruppi più colpiti figurano i bambini nella fascia di età 0-4 anni, con circa 23 casi ogni mille assistiti. Complessivamente, l’incidenza stimata delle infezioni respiratorie acute (ARI) nel Paese si attesta a 7,64 casi per mille assistiti, in aumento rispetto ai 7,24 del precedente bollettino.
Quest’anno la sorveglianza dell’ISS si concentra sulle ARI, una definizione più ampia rispetto alle tradizionali sindromi simil-influenzali (ILI). Mentre le ILI richiedono la presenza contemporanea di un sintomo respiratorio, come tosse o mal di gola, e di uno sistemico, come malessere o dolori muscolari, le ARI si limitano alla coesistenza di sintomi respiratori come tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria o coriza. Questo nuovo approccio consente una valutazione più completa della circolazione dei virus respiratori nel Paese.
Con l’abbassamento delle temperature, gli esperti prevedono un’ulteriore diffusione dell’influenza. Gli epidemiologi sottolineano che quest’anno i contagi potrebbero superare quelli registrati negli ultimi due anni, quando le misure anti-Covid avevano contribuito a contenere la circolazione dei virus respiratori. Secondo le stime, il picco della stagione influenzale potrebbe verificarsi tra la fine di dicembre e gennaio. L’ISS raccomanda particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione, tra cui anziani, bambini e pazienti con patologie croniche, per limitare rischi e complicanze legate all’infezione.
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