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19.11.2025 - 13:18
VENEZIA - In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti Umani (CNDDU) rinnova il proprio impegno nel promuovere azioni concrete di sensibilizzazione e prevenzione all’interno delle scuole italiane. I docenti del CNDDU ricordano che la ricorrenza, istituita dall’ONU nel 1999 in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane assassinate nel 1960, rappresenta un’occasione di riflessione sulla violenza sistemica contro le donne, un fenomeno che ancora oggi colpisce ogni parte del mondo.
Nel comunicato ufficiale del CNDDU si sottolinea come anche in Italia il numero di femminicidi continui a interrogare la coscienza pubblica. Nomi come Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano, Sara Campanella e altri sono ricordati come simboli delle tragedie che la società non dovrebbe più raccontare, moniti a non distogliere lo sguardo e a mettere in discussione le strutture culturali del patriarcato che alimentano la violenza maschile.
Secondo il CNDDU, l’educazione rappresenta lo strumento più potente per costruire cittadini rispettosi e non violenti. La promozione di modelli affettivi sani, l’educazione civica, emotiva e relazionale, l’ascolto e il senso di responsabilità sono fondamentali per prevenire comportamenti violenti e per contrastare stereotipi e radici culturali del dominio patriarcale.
Il Coordinamento invita le scuole di primo e secondo grado a realizzare nella giornata del 25 novembre gesti simbolici di memoria e riflessione, come una sedia vuota in ogni aula dedicata alle vittime di femminicidio, l’esposizione di scarpe rosse all’ingresso della scuola come monito universale e la diffusione del “Signal for Help” con un fiocchetto arancione, colore della campagna ONU Orange the World.
In aggiunta alle azioni simboliche, il CNDDU propone attività di approfondimento sulle tematiche della violenza di genere, comprese lezioni sul “Codice Rosso” e le tutele delle vittime, dibattiti in classe, letture e video-testimonianze. Gli studenti, guidati dai docenti, potranno realizzare lavori digitali o cartelloni informativi da condividere con la comunità scolastica, con la possibilità di vederli pubblicati sul sito del CNDDU per valorizzare la creatività, la sensibilità e l’impegno civico dei giovani.
Il CNDDU ricorda infine che i giovani non sono solo destinatari dei percorsi educativi, ma veri protagonisti del cambiamento culturale necessario a costruire una società libera dalla violenza. L’organizzazione ribadisce che la violenza non è un destino inevitabile, il silenzio non è un rifugio e che l’educazione rappresenta la forma più autentica di rivoluzione possibile.
“Ricordiamo chi non può più parlare. Ricordiamo Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano, Sara Campanella e tutte le altre donne. E camminiamo accanto a chi ha ancora paura”, conclude il CNDDU, sottolineando l’urgenza di trasformare consapevolezza e memoria in pratiche concrete quotidiane all’interno delle scuole italiane.
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