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20.11.2025 - 16:20
VENEZIA - Tre uomini di origine albanese, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, sono stati arrestati nei giorni scorsi dai Carabinieri della Compagnia di Adria al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Padova. Un quarto uomo è stato denunciato per favoreggiamento. I sospettati vivevano in un rifugio ricavato in un’ex distilleria a Pianiga, nel Veneziano, che fungeva da base logistica.
L’attività investigativa ha preso avvio in seguito a un furto a Pettorazza Grimani dello scorso ottobre. In quell’occasione era stata notata un’Audi A6, già segnalata in diverse denunce relative a furti in appartamento. Da quel momento i Carabinieri hanno avviato un monitoraggio costante del veicolo, ricorrendo a pedinamenti, intercettazioni e videosorveglianza.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo operava con un modus operandi consolidato: un componente restava alla guida, pronto per la fuga, mentre gli altri due si introducevano nelle abitazioni. Dopo il colpo, i tre si ricongiungevano e rientravano al rifugio, adottando particolari accorgimenti per evitare tracciamenti, come lo spegnimento dei telefoni e l’uso di ricetrasmittenti.
Durante la perquisizione del loro alloggio, i Carabinieri hanno rinvenuto abiti compatibili con quelli indossati durante alcuni furti, strumenti da scasso e apparecchi radio. Significativo l’episodio avvenuto a Due Carrare (Padova), dove la banda avrebbe sottratto gioielli e bloccato la porta dall’interno, impedendo al proprietario di uscire e ritardando così la richiesta di aiuto.
La svolta nelle indagini è arrivata dopo un incidente stradale che ha coinvolto l’Audi utilizzata per i colpi: il sequestro del mezzo ha permesso di recuperare elementi ritenuti decisivi.
I tre uomini arrestati si trovano ora in carcere con l’accusa di furto aggravato, mentre il quarto è stato denunciato per favoreggiamento. Il procedimento penale è nella fase preliminare.
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