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IL COMMENTO

Bando deserto, le associazioni: “condizioni inaccettabili”

Tra i punti più contestati la riduzione del personale e carichi di lavoro insostenibili

Bando deserto, le associazioni: “condizioni inaccettabili”

CHIOGGIA – Il recente bando per l’affidamento dei servizi bibliotecari, museali e archivistici del Comune è andato deserto. Nessuna cooperativa ha presentato un’offerta, e le associazioni culturali del territorio non ci stanno: “Non è disinteresse, ma condizioni inaccettabili”, denunciano in una lettera aperta indirizzata al sindaco e assessore alla Cultura Mauro Armelao. Secondo quanto riportato dalle associazioni firmatarie – tra cui GdL “Nel mar delle storie”, Anpi Chioggia, InsiemeArte-Amare Chioggia, Andos Odv, L.E. 0100 e l’associazione culturale Filistina – il bando prevedeva una serie di misure che, a loro avviso, comprometterebbero la qualità e l’accessibilità dei servizi culturali cittadini.

Tra i punti più contestati: La riduzione del personale in biblioteca da tre a due operatori al giorno, con carichi di lavoro ritenuti insostenibili; Il taglio delle ore dedicate a laboratori e didattica, con un impatto diretto sull’offerta educativa per scuole e famiglie; il divieto di accesso ai minori di 14 anni non accompagnati, che limiterebbe l’autonomia dei più giovani; il ridimensionamento del costo del personale, senza riconoscimento di dignità professionale o anzianità; l’assegnazione del servizio di facilitazione digitale al personale bibliotecario, senza spazi adeguati per garantire la privacy e l’inclusione, nel bando, della gestione di palazzo Granaio, attualmente in ristrutturazione e privo di un piano operativo. Le associazioni sottolineano come la Biblioteca Civica “Cristoforo Sabbadino” debba essere molto più di un semplice luogo di prestito: “È un presidio culturale, uno spazio di crescita, inclusione e partecipazione democratica.

In un territorio con un basso livello di scolarizzazione, è fondamentale offrire iniziative accessibili e non elitarie”. Particolare rammarico viene espresso per la chiusura dell’emeroteca nel 2020, che ha privato la cittadinanza di un luogo di lettura e confronto quotidiano. “Un tempo la biblioteca ospitava incontri con autori, reading e rassegne molto partecipate. Vogliamo che torni a essere un punto di riferimento per tutti”.

Le richieste avanzate sono chiare: Un aumento dell’investimento economico per garantire servizi dignitosi; una programmazione culturale articolata per fasce d’età e livelli di istruzione; la riapertura di un’emeroteca con quotidiani locali e nazionali. “Le biblioteche sono uno degli ultimi luoghi liberi e gratuiti di partecipazione. Vanno difese e valorizzate”, concludono le associazioni, auspicando che il prossimo bando venga riscritto ascoltando operatori e cittadinanza.

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