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AMBIENTE
21.11.2025 - 17:10
CHIOGGIA - Piante “eroiche” contro la salinità: il progetto Venus punta sul verde per salvare i suoli del Veneziano. Anche nel terrorio clodiense dove la terra combatte ogni giorno contro l’avanzare del sale, quattro piante dimenticate potrebbero diventare le alleate più preziose per il futuro dell’agricoltura. Atriplex, Beta marittima, Salsola oppositifolia e Suaeda maritima: nomi poco noti, ma potenzialmente rivoluzionari. Queste specie, coltivate nei terreni di Gesia (Cavarzere) e Zennare (Chioggia), sono al centro del progetto internazionale Venus, promosso dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo.
Dopo quasi due anni di sperimentazioni sul campo, il progetto entra ora in una fase cruciale: i campioni di biomassa sono stati inviati all’Università Vanvitelli di Caserta, dove verranno sottoposti a sofisticate analisi per misurarne l’efficienza nell’uso dell’acqua e la capacità di fissare il carbonio. L’obiettivo? Dimostrare che queste piante, capaci di crescere in ambienti estremi e con scarse risorse idriche, possono rappresentare una risposta concreta alla salinizzazione dei suoli, un problema sempre più grave nelle aree depresse del Veneziano, dove il livello del mare minaccia la fertilità agricola.
Il progetto Venus, finanziato con oltre 4 milioni di euro dal programma europeo Horizon 2020 (linea Prima), punta a valorizzare specie vegetali trascurate ma resilienti, capaci di trasformare terreni marginali in risorse produttive. I primi risultati sono promettenti: le quattro piante testate hanno mostrato una sorprendente capacità di adattamento in suoli limosi e salmastri. “Non si tratta solo di agricoltura — spiegano i ricercatori — ma di una strategia per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare in territori fragili”. Ora la parola passa ai laboratori: le analisi al carbonio forniranno dati fondamentali sulla “water use efficiency”, ovvero su quanto efficacemente queste piante riescano a trasformare l’acqua in biomassa attraverso la fotosintesi. Un parametro chiave per valutarne la sostenibilità e l’impatto ambientale.
Se i risultati confermeranno le attese, il futuro dell’agricoltura costiera potrebbe tingersi di verde e di resilienza.
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