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25 novembre
22.11.2025 - 17:06
VENEZIA - In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, la Polizia di Stato prosegue con la campagna permanente “…questo non è amore”, iniziativa della Direzione centrale anticrimine giunta alla sua nona edizione. Si tratta di un impegno istituzionale che mira a favorire un cambiamento culturale profondo, affrontando uno dei nodi cruciali del fenomeno: la difficoltà, da parte di molte vittime, di denunciare per paura, vergogna o sfiducia nelle istituzioni.
La campagna porta i poliziotti direttamente tra la gente, con una presenza visibile e rassicurante nei luoghi pubblici. L’obiettivo è ascoltare, accogliere, informare e aiutare chi vive situazioni di violenza a riconoscere i segnali di pericolo e a rompere il silenzio. Anche quest’anno le Questure di tutte le province italiane organizzano eventi di sensibilizzazione su tutto il territorio.
Durante gli incontri viene distribuito un opuscolo informativo, in versione cartacea e digitale, che rappresenta uno strumento concreto di prevenzione. Al suo interno: numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, norme di riferimento, testimonianze di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e indicazioni pratiche per uscire dalla spirale della violenza.
Nella prefazione, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ricorda che “La violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata… ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile.”
Testimonial di questa edizione è Michelle Hunziker, che introduce l’opuscolo sottolineando l’importanza del cambiamento culturale e della sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani. “Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere.”
L’attività di prevenzione della Polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie al Protocollo Zeus. Al momento dell’Ammonimento del Questore, chi ha commesso le condotte viene informato della possibilità di intraprendere un percorso psicologico presso centri specializzati, finalizzato alla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle proprie azioni. In molti casi, chi segue questo percorso interrompe la spirale della violenza, riducendo il rischio di recidiva.
Numerosi protocolli di collaborazione tra la Polizia di Stato e realtà della società civile rafforzano inoltre una rete territoriale multidisciplinare, pensata non solo per sostenere le vittime, ma anche per proteggere i figli esposti alla violenza e promuovere una cultura fondata sul rispetto di genere.
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