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26.11.2025 - 16:12
VENEZIA - In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le facciate delle caserme del Comando Provinciale dei Carabinieri di Venezia si sono illuminate d’arancione, aderendo alla campagna internazionale “Orange the World”. Un gesto simbolico, ma significativo, che accompagna l’impegno quotidiano dell’Arma nel contrasto alla violenza di genere.
L’Arma dei Carabinieri non si limita alla repressione dei reati: la prevenzione e la sensibilizzazione sono parte integrante della strategia. “Svolgiamo attività costante nelle scuole per promuovere la cultura della parità di genere e il rispetto della donna, contro ogni forma di violenza”, spiegano dall’istituzione. Sul sito ufficiale dell’Arma, è stata dedicata una sezione al “Codice Rosso”, con informazioni dettagliate sugli strumenti di tutela delle vittime e il test di autovalutazione “Violenzametro”, utile a rilevare il livello di violenza subita in un rapporto di coppia.
Anche la comunicazione sui social è parte della strategia di contrasto: locandine, video e materiale informativo sono strumenti pensati per incoraggiare le vittime a denunciare le violenze subite. Dal 2014, inoltre, l’Arma dispone di una Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, composta da militari con formazione specifica, che fungono da punto di riferimento per i reparti sul territorio.
Le stazioni dei Carabinieri restano il primo sportello di ascolto per le vittime, considerate “porte della speranza” capaci di assicurare interventi tempestivi. Sul piano operativo, il Comando Provinciale di Venezia ha siglato provvedimenti e protocolli d’intesa con Procura, Prefettura, altre forze di polizia, associazioni del terzo settore e le Aziende Sanitarie ULSS3 “Serenissima” e ULSS4 “Veneto Orientale” per prevenire e contrastare la violenza di genere.
Tra le iniziative più rilevanti spicca il progetto “Una stanza tutta per sé”, avviato nel 2015 grazie alla collaborazione con il Soroptimist International Club, che ha permesso l’apertura di sei spazi protetti presso i Comandi di Venezia, Mestre, Mira, San Donà di Piave, Chioggia e San Michele al Tagliamento. Luoghi accoglienti dedicati all’ascolto delle donne che decidono di denunciare le violenze subite.
Sul piano investigativo, i dati parlano chiaro: nei primi dieci mesi del 2025, le persone arrestate e deferite all’Autorità Giudiziaria dall’Arma veneziana per reati contemplati dal codice rosso sono aumentate del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un segnale concreto di un impegno costante che unisce prevenzione, supporto e repressione.
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