Vedi tutte
IL COMMENTO
01.12.2025 - 15:51
CHIOGGIA - Porto di Venezia e Chioggia, la Cgil lancia l'allarme: “Serve un confronto vero su sviluppo e lavoro”. Le recenti dichiarazioni del presidente dell'Autorità Portuale Matteo Gasparato sul futuro del porto di Venezia, sul terminal offshore e sullo scalo di Chioggia hanno riacceso il dibattito sul destino dell'intera area industriale e logistica del territorio. A intervenire con forza è la Cgil, che chiede l'apertura immediata di un tavolo di confronto strutturato con istituzioni, imprese e organizzazioni sindacali. "Quando si parla di porto, non si parla solo di traffici commerciali, ma del lavoro di migliaia di persone", affermano Daniele Giordano, segretario generale della Cgil di Venezia, e Alessio Bianchini, segretario generale della Filt Cgil veneziana.
"Le scelte strategiche – dicono - devono mettere al centro la qualità del lavoro, la sicurezza, i diritti, l'applicazione dei contratti e salari adeguati". Il sindacato sottolinea l'urgenza di un progetto di sviluppo organico per Marghera, Venezia e Chioggia, che superi la logica degli interventi frammentari e delle emergenze. Al centro delle preoccupazioni c'è il terminal offshore, definito da Gasparato una “prospettiva strategica” per il futuro della portualità veneziana. Ma per la Cgil non bastano le parole. “Non è accettabile che il progetto resti sospeso tra ricorsi, rinvii e annunci - dichiarano Giordano e Bianchini - Se davvero si tratta di un'infrastruttura strategica, servono tempi certi, un cronoprogramma trasparente, coperture finanziarie definite e una valutazione chiara degli impatti occupazionali e ambientali. Altrimenti, rischia di restare l'ennesimo sogno mai realizzato”.
Anche le dichiarazioni su Chioggia, dove Gasparato ha annunciato l'intenzione di aprire una sede stabile dell'Autorità Portuale, vengono accolte con cautela. “Accogliamo positivamente le parole del presidente, ma senza atti concreti restano solo buone intenzioni”, avverte la Cgil. Il sindacato chiede chiarezza sul futuro dell'isola dei Saloni: “La precedente gestione – concludono i due segretari - non ha mai fornito un quadro trasparente. La recente chiusura del Cam (Consorzio Area Marina) ha già lasciato un vuoto preoccupante per l'occupazione locale. Chioggia ha bisogno di fatti, non di promesse. Se davvero si vuole restituire centralità alla città, bisogna partire dal lavoro, dalla tutela ambientale e da un progetto di sviluppo inclusivo, che non lasci indietro nessuno. Sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno tenuto in piedi il porto e l'industria: è da loro che bisogna ripartire”.
©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it