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IL CASO
01.12.2025 - 19:05
Critiche del presidente Mescalchin: serve un ritorno al modello economico precedente
CHIOGGIA – Rimosse le boe dalle Tegnùe. Durante un evento dedicato alla fotografia e ai video dei fondali della porzione di Adriatico al largo di Chioggia, Piero Mescalchin, presidente dell'associazione che tutela le Tegnùe, ha espresso forti perplessità sulla recente rimozione delle boe di ormeggio nella Zona Speciale di Conservazione.
“Tutte le boe sono state smantellate e, secondo quanto comunicato, verranno reinstallate solo in primavera”, ha spiegato Mescalchin. Una decisione che, a suo dire, penalizza fortemente le attività subacquee, impedendole per mesi in un'area dove le immersioni sono consentite solo in presenza di ormeggi autorizzati. Il presidente ha sottolineato come le moderne attrezzature rendano possibile immergersi anche nei mesi più freddi, e che la sospensione delle attività rappresenti un duro colpo per il turismo subacqueo. Inoltre, ha evidenziato l'inutilità economica di rimuovere e poi riposizionare le boe, un'operazione che comporta costi doppi e rischi aggiuntivi.
“Abbiamo già perso oltre la metà delle boe installate di recente”, ha aggiunto Mescalchin, attribuendo il problema alla scarsa visibilità in mare e al peso eccessivo delle nuove strutture, che mettono sotto stress le boe di profondità e ne aumentano la fragilità. Mescalchin ha anche invitato i pescatori a registrare con precisione le coordinate delle boe per evitare collisioni. Infine, ha ricordato che le boe precedenti, finanziate dalla Fondazione della Pesca, erano economiche (circa 40 euro l'una), facilmente sostituibili e ben visibili.
“Sarebbe più saggio tornare a quel modello - ha concluso - e destinare i fondi risparmiati al ripristino dei percorsi subacquei, fondamentali per la sicurezza, la ricerca e la valorizzazione dell'area”.
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