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03.12.2025 - 11:16
VENEZIA - Una notte che avrebbe dovuto riportare quiete si è trasformata nell’epilogo di una lunga scia di violenze. Su delega del G.I.P. del Tribunale di Venezia, nella notte del 26 novembre, a Mestre i Carabinieri del Nucleo Natanti del Comando Provinciale di Venezia, con il supporto dei militari della locale Compagnia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 49enne, già destinatario di un precedente provvedimento di allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla coniuge. L’uomo è ritenuto presunto responsabile di gravi minacce di morte rivolte alla vittima, aggravando così un quadro investigativo già segnato da anni di maltrattamenti.
Il primo provvedimento era stato emesso dall’Autorità Giudiziaria dopo la querela presentata dalla moglie, che nella notte del 30 ottobre aveva richiesto l’intervento dei Carabinieri denunciando un contesto familiare fatto di violenze fisiche e verbali ininterrotte, iniziate nel 2018 e consumate anche davanti ai due figli minori. La nuova misura, più afflittiva, è stata disposta in seguito ai gravi indizi di colpevolezza emersi a carico del 49enne, che tramite chat di messaggistica istantanea con i figli avrebbe continuato a intimidire la donna, arrivando a minacciarla di morte. Il provvedimento è stato adottato anche per scongiurare la possibile reiterazione di reati della stessa natura.
Durante le operazioni di arresto, i Carabinieri hanno rinvenuto nella camera da letto dell’uomo un coltello a farfalla su cui era inciso uno degli epiteti offensivi con cui era solito ingiuriare la moglie, un elemento ritenuto indicativo delle sue intenzioni. Completate le formalità di rito, il 49enne è stato trasferito alla Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia.
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