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05.12.2025 - 16:11
VENEZIA - Un mese di attività intensa sul fronte della prevenzione e del contrasto ai fenomeni delittuosi e antisociali: è il bilancio di novembre tracciato dalla Questura di Venezia, dove il Questore Gaetano Bonaccorso, grazie al lavoro della Divisione di Polizia Anticrimine, ha disposto complessivamente 42 misure di carattere dissuasivo–preventivo, tutte finalizzate ad assicurare legalità sul territorio della Città metropolitana.
Il mese appena trascorso è stato caratterizzato da numerosi servizi straordinari interforze, coordinati dalla Questura con la collaborazione di tutte le Forze di Polizia, concentrati soprattutto sul contrasto alla microcriminalità diffusa. Operazioni che hanno interessato l’intero territorio metropolitano e che sono state affiancate dall’attività della Divisione Anticrimine, impegnata nell’applicazione degli strumenti di prevenzione previsti dall’ordinamento per frenare il reiterarsi di comportamenti pericolosi da parte di soggetti ritenuti socialmente a rischio.
Tra i provvedimenti adottati, spiccano 16 Fogli di Via Obbligatori, emessi nei confronti di persone con profili di pericolosità sociale e di fatto allontanate dai Comuni dove erano state individuate. Otto Avvisi Orali con cui il Questore ha intimato ad altrettanti soggetti di adeguare la propria condotta alle norme di legge.
Tre persone sono state inoltre colpite dal Divieto di Accesso in specifiche aree urbane, il cosiddetto Daspo urbano, mentre due ulteriori provvedimenti di Daspo Willy sono stati emessi nei confronti di soggetti responsabili di comportamenti ritenuti minacciosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Sul fronte della prevenzione della violenza domestica, la Questura segnala 11 Ammonimenti emessi nel mese, affiancati da altri due provvedimenti relativi agli atti persecutori.
Intenso anche il lavoro legato all’immigrazione irregolare. Nel corso dei servizi interforze sono stati rintracciati 19 cittadini stranieri irregolari, nei confronti dei quali l’Ufficio Immigrazione ha avviato le procedure di allontanamento. Quattro di loro sono stati rimpatriati con accompagnamento diretto alla frontiera, mentre gli altri 15 sono stati trasferiti nei Centri per il Rimpatrio attivi sul territorio nazionale, dove sono state avviate le procedure di espulsione.
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