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CRONACA

Chioggia, l’assassino di Green patteggia un anno di reclusione

Lavori sociali al posto della detenzione

Chioggia, l’assassino del gatto Green patteggia un anno di reclusione

CHIOGGIA - Ha patteggiato il giovane accusato di aver ucciso il gatto Green. L'uomo ha scelto il patteggiamento e patteggiato la pena di un anno di reclusione, ammettendo pienamente la responsabilità del gesto. Il giudice per le indagini preliminari ha sostituito la detenzione con 730 ore di lavori di pubblica utilità da svolgersi presso una fondazione impegnata in attività di assistenza sociale a Padova, segnando un fatto storico nel riconoscimento della responsabilità per crimini contro gli animali.

La vicenda risale al 2024, quando Green è stato affidato all’uomo durante l’assenza della sua proprietaria. L’uomo lo ha picchiato per ore, provocando gravissime lesioni che hanno portato alla morte dell’animale, nonostante il tentativo di soccorso e cura della donna. LAV, intervenuta immediatamente come parte offesa tramite l’avvocato Marina Novello, ha sottolineato che sebbene nessuna pena possa restituire la vita a Green, il patteggiamento rappresenta un momento di assunzione di responsabilità senza precedenti.

Sara Leone, responsabile dell’area animali familiari di LAV, ha commentato: "Il patteggiamento e la pena inflitta sono fatti estremamente rilevanti, considerando che rappresentano un’assunzione piena di responsabilità. Rimane la grande amarezza e il dolore per i continui episodi di violenza e maltrattamenti che spesso vedono protagonisti gli animali, esseri viventi senza colpa su cui vengono sfogate rabbia e frustrazioni".

Oltre alla pena sostitutiva, il GIP ha imposto al condannato una serie di prescrizioni: il divieto di detenere e portare armi, munizioni ed esplosivi, anche se era stata concessa l’autorizzazione di polizia; il divieto di frequentare persone pregiudicate o sottoposte a misure di sicurezza senza giustificato motivo, salvo familiari o conviventi; l’obbligo di permanere nel territorio della Regione Veneto in cui risiede; il ritiro del passaporto e la sospensione della validità di ogni altro documento equipollente ai fini dell’espatrio.

LAV ribadisce il suo impegno costante contro il maltrattamento animale, attraverso l’attività legale e l’operatività sul territorio, con le proprie sedi locali e gli Sportelli contro il maltrattamento.

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