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21.12.2025 - 15:08
VENEZIA - Venezia rischia di trovarsi senza le risorse necessarie per garantire il funzionamento del MOSE e la continuità degli interventi di salvaguardia della laguna. A denunciarlo è la consigliera regionale Monica Sambo, che parla di una situazione “gravissima” e di fondi già stanziati ma ancora bloccati.
Secondo quanto riferito, si tratta di circa 85 milioni di euro complessivi, di cui oltre 41 milioni già dovuti, indispensabili per assicurare la gestione del sistema, le manutenzioni, il pagamento delle prestazioni già eseguite e la prosecuzione delle attività operative. Il rischio, sottolinea Sambo, è quello di rallentamenti significativi fino al blocco delle attività, con possibili sospensioni contrattuali e ricadute dirette su lavoratrici, lavoratori e imprese coinvolte, oltre a potenziali problemi per la sicurezza della città in una fase particolarmente delicata.
A preoccupare, secondo la consigliera, è anche l’assenza di una presa di posizione politica da parte del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Colpisce il silenzio del primo cittadino – afferma – nessuna iniziativa pubblica, nessuna guida in un momento così critico. Venezia viene lasciata sola”.
Da qui l’appello diretto alla Regione Veneto. Sambo chiede un intervento urgente del presidente Alberto Stefani, con la convocazione immediata di un tavolo che coinvolga Comune, autorità competenti e parti sociali, e che faccia pressione sul Governo affinché sblocchi rapidamente le risorse, garantendo certezze sulla continuità operativa del MOSE, sui pagamenti e sulla tutela occupazionale.
Sul tema è stata presentata anche un’interrogazione in Consiglio comunale, con cui la consigliera chiede se il sindaco e la giunta siano a conoscenza del blocco dei fondi, quali iniziative intendano assumere per superarlo e quali azioni vogliano mettere in campo per evitare che ritardi e responsabilità amministrative ricadano su lavoratori e imprese.
“Venezia non può essere abbandonata – conclude Sambin –. Quando manca il sindaco, deve intervenire la Regione. La salvaguardia non è propaganda: è sicurezza, lavoro e futuro della città”
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