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veneto
22.12.2025 - 11:23
Giuseppe Penzo
CHIOGGIA -Dopo 44 anni di lavoro Giuseppe Penzo è andato in pensione. Per tantissimi anni ha lavorato all'Aulss 3 Serenissima e, negli ultimi 4, all'azienda ospedaliera università di Padova con l'incarico di organizzazione “sviluppo e progetti di logistica ed adeguamento ambienti”.
Conosciutissimo in città, ha insegnato anche per tre anni in diverse scuole di Chioggia, ma è stato attivo anche nell'ambiente politico e in quello culturale.
Dal 1983 al 1990 è stato presidente del circolo culturale "Centro Natura".
È stato consigliere comunale del PD dal 1988 al 1991, assessore alla Pubblica Istruzione per un anno dal 1992 al 1993, presidente del consiglio comunale per due tornate amministrative: quelle della giunta Guarnieri dal 19998 al 2007.
Dal 2007 al 2011 è stato di nuovo consigliere comunale.
Dal 2011 al 2018 si è disimpegnato anche come speaker radiofonico conducendo la rubrica "Pin'Occhio" (l'occhio di Pino) a Radio Clodia. Una rassegna settimanale d'informazione culturale, sociale, politica ed economicai del territorio clodiense.
D' stato anche Fondatore del Gruppo promotore del progetto "Chioggia Candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024" che ha visto la città arrivare tra le finaliste.
Pino Penzo ha affidato ad un lungo post su Facebook i suoi pensieri al raggiungimento dell'ambito traguardo della pensione: "Dopo 44 anni di lavoro, arriva un momento che non immagini mai davvero. Quello in cui ti fermi. E guardi indietro. Rivedo la macchina per scrivere manuale, il rumore secco dei tasti, il bianchetto sugli errori. Poi quella elettrica. Poi il computer. La tecnologia che corre, accelera, cambia tutto. Ma in mezzo a tutto questo, una cosa non è mai cambiata: le persone. Chioggia è stata casa, scuola, radice. Mi ha dato fiducia, opportunità, la possibilità di crescere e di mettermi alla prova anche lontano: negli ospedali di Venezia, Mirano e Dolo, fino ad arrivare a Padova, all’Azienda Ospedaliera Universitaria. Quei quattro anni a Padova non sono stati solo lavoro. Sono state albe prese al volo, autobus pieni, silenzi del mattino. Parole condivise alla pensilina. Colleghi diventati amici. Persone che hanno reso ogni giornata un po’ più leggera, un po’ più umana. A Padova, come a Chioggia, lascio un pezzo di cuore. Ho avuto il privilegio di lavorare accanto al Dottor Giuseppe Dal Ben, una guida, un esempio, un faro per la sanità veneta e non solo. Da queste esperienze porto con me molto più di quanto io abbia dato. Quando arriva il momento di salutare, non riesco a dire “addio”. Perché quello che abbiamo costruito insieme non finisce qui. Non esistono eroi solitari. Esistono mani che si cercano, passi che camminano affiancati, lavori fatti con rispetto e umanità. Alla fine non resta il badge riconsegnato. Né l’ufficio lasciato vuoto. Resta ciò che ci siamo dati. E quello, nessuno potrà mai portarcelo via. Buon Natale a tutti."
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